Daniel Craig brilla in “Queer”: una performance magnetica nel nuovo film di Guadagnino

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Nel ruolo di un expat americano ossessionato dall’amore, Craig offre una delle sue interpretazioni più intense

Luca Guadagnino torna a esplorare le sfumature dell’amore e dell’identità con “Queer”, adattamento dell’omonimo romanzo autobiografico di William S. Burroughs. Ambientato nella Città del Messico degli anni ’50, il film segue le vicende di William Lee, un americano espatriato interpretato da Daniel Craig, che trascorre le sue giornate tra bar fumosi e incontri fugaci, cercando di colmare un vuoto esistenziale.

La narrazione si concentra sull’ossessione di Lee per Eugene Allerton, un giovane americano interpretato da Drew Starkey. La loro relazione, ambigua e carica di tensione erotica, porta i due personaggi in un viaggio surreale attraverso il Sud America alla ricerca dello yagé, un allucinogeno che promette poteri telepatici. Questo viaggio diventa metafora della disperata ricerca di connessione e comprensione da parte di Lee.

La performance di Daniel Craig è stata ampiamente elogiata dalla critica. Peter Bradshaw di The Guardian ha descritto la sua interpretazione come “divertente, aperta e generosa”, sottolineando come Craig riesca a trasmettere la vulnerabilità e la disperazione del suo personaggio. Il film ha ricevuto recensioni generalmente positive, con un punteggio del 77% su Rotten Tomatoes e una media di 72 su 100 su Metacritic .

Tuttavia, alcuni critici hanno sollevato riserve sull’estetica del film. Wendy Ide, sempre su The Guardian, ha osservato che l’aspetto visivo del film, girato principalmente negli studi di Cinecittà a Roma, risulta artificioso e poco autentico, contrastando con la crudezza del materiale originale di Burroughs .

Un viaggio psichedelico nell’anima

La seconda parte del film si addentra in territori più onirici e psichedelici, con sequenze che rappresentano gli effetti dello yagé. Queste scene, sebbene visivamente affascinanti, sono state criticate per la loro lunghezza e per una certa mancanza di direzione narrativa. Nonostante ciò, l’interpretazione di Craig mantiene alta l’attenzione dello spettatore, offrendo una rappresentazione intensa e toccante della solitudine e del desiderio umano.

La colonna sonora, curata da Trent Reznor e Atticus Ross, contribuisce a creare un’atmosfera inquietante e coinvolgente, sebbene l’uso di brani anacronistici come “Come As You Are” dei Nirvana abbia diviso la critica.

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Un’interpretazione che ridefinisce una carriera

Con “Queer”, Daniel Craig si allontana ulteriormente dall’immagine del freddo e controllato James Bond, abbracciando un ruolo complesso e vulnerabile. La sua performance ha attirato l’attenzione durante la stagione dei premi, con nomination ai Golden Globe e ai Critics’ Choice Awards . Questa interpretazione potrebbe rappresentare una svolta significativa nella sua carriera, mostrando la sua versatilità e profondità come attore.

In conclusione, “Queer” è un film che, nonostante alcune imperfezioni stilistiche, offre un’esplorazione intensa e provocatoria dell’amore, dell’ossessione e dell’identità. La performance di Daniel Craig è il fulcro emotivo del film, rendendolo un’esperienza cinematografica memorabile per gli spettatori in cerca di storie profonde e complesse.