La fabbrica degli innocenti: Gianluigi Nuzzi svela sul palco i meccanismi della disinformazione giudiziaria | Al Teatro Manzoni di Milano
Un viaggio tra cronaca nera, fake news e speculazioni mediatiche: il giornalista porta in scena un’indagine inquietante sulle verità ribaltate e la manipolazione dell’informazione
Il 17 marzo 2025 il palcoscenico si trasforma in un’aula di tribunale mediatico, dove verità e menzogna si scontrano senza esclusione di colpi. “La fabbrica degli innocenti” è lo spettacolo con cui Gianluigi Nuzzi accompagna il pubblico in un’indagine cruda e sconvolgente sul fenomeno delle fake news applicate alla giustizia. Con la regia di Enrico Zaccheo e il contributo di Marina Maltagliati, lo spettacolo si presenta come un racconto potente e documentato su come la macchina della disinformazione stia minando la credibilità dello Stato, portando alla ribalta false verità e nuovi colpevoli.
Un allestimento essenziale e immersivo accoglierà gli spettatori: una redazione minimalista, gigantografie dei protagonisti e videowall a supporto delle ricostruzioni. Le luci e le musiche originali di Davide Cavuti accompagneranno il viaggio tra i casi più discussi degli ultimi decenni, svelando i meccanismi che trasformano il dibattito giudiziario in un’arena di speculazioni mediatiche.
In un’epoca in cui la verità processuale viene spesso sacrificata sull’altare della narrazione sensazionalistica, il fenomeno della “fabbrica degli innocenti” ha assunto proporzioni preoccupanti. Attraverso un incessante bombardamento mediatico, la realtà viene distorta fino a costruire versioni alternative degli eventi, generando un circolo vizioso di indignazione, sospetto e condanna mediatica.
Nuzzi analizza tre casi emblematici: il delitto di Chiara Poggi a Garlasco, l’omicidio di Yara Gambirasio e la strage di Erba. Sebbene giudicati con sentenze definitive, questi processi sono stati travolti da un’ondata di teorie cospirazioniste che hanno insinuato dubbi e alimentato campagne di discredito contro magistrati, investigatori e persino i familiari delle vittime.
Un’industria della menzogna
I media e i social network giocano un ruolo fondamentale nella diffusione di queste false verità. La “fabbrica degli innocenti” produce innocenti immaginari e colpevoli fittizi, mettendo sotto accusa le istituzioni e alimentando il complottismo. Le conseguenze sono devastanti: persone travolte dalla gogna pubblica, famiglie distrutte e una giustizia delegittimata agli occhi dell’opinione pubblica.
Lo spettacolo mette in evidenza come queste strategie non siano fenomeni isolati, ma parte di un disegno più ampio che mina la fiducia nei confronti delle autorità. Dai processi mediatici agli attacchi alla sanità pubblica durante la pandemia, passando per la disinformazione geopolitica, la manipolazione della realtà ha ormai permeato ogni settore della nostra società.

Dove finisce la verità e inizia la suggestione?
Con uno stile incisivo e provocatorio, Nuzzi conduce il pubblico lungo un percorso che sfida le percezioni e mette in crisi le certezze. Partendo da prove apparentemente inconfutabili, lo spettacolo ribalta i punti di vista, dimostrando come la verità possa essere modellata a seconda degli interessi in gioco.
“La fabbrica degli innocenti” non è solo una denuncia, ma un invito a sviluppare un pensiero critico, a non cadere nelle trappole della spettacolarizzazione della cronaca e a difendere il valore della giustizia basata sui fatti. In un mondo sempre più dominato dalla manipolazione dell’informazione, la consapevolezza diventa l’unico strumento di difesa contro il dilagare della disinformazione. Uno spettacolo che scuote e lascia il segno, portando alla luce i pericoli di una società in cui la verità è diventata una merce da manipolare a piacimento. Il sipario si alza sulla realtà: sarà il pubblico a decidere da che parte stare.