The Ice Tower, Marion Cotillard ipnotizza in un thriller glaciale che divide il pubblico: un viaggio tra incanto e alienazione

Un film dal ritmo onirico, una regista visionaria e un cast eccezionale: Marion Cotillard si trasforma in una diva distante.

Nel mondo surreale e fiabesco di The Ice Tower, la regista Lucile Hadžihalilović guida gli spettatori attraverso un racconto che fonde il fascino del cinema con il potere ipnotico delle fiabe. La trama segue Jeanne, una giovane orfana che fugge dal suo asfissiante rifugio tra le montagne e si imbatte in un set cinematografico. Qui, la magia del cinema si intreccia con la sua vita, trascinandola in un’avventura che confonde realtà e finzione. Al centro di tutto, la figura enigmatica di Cristina Van Der Berg, interpretata da una glaciale Marion Cotillard.

Jeanne, interpretata con intensità dalla giovane Clara Pacini, rappresenta la purezza e la curiosità infantile che si scontrano con il mondo adulto. Cresciuta isolata dal resto del mondo, la ragazza si rifugia in uno studio cinematografico che sta girando un adattamento de La regina delle nevi. La narrazione assume toni fiabeschi e cupi, mentre Jeanne viene irresistibilmente attratta dall’universo enigmatico di Cristina, una star di Hollywood che incarna il ruolo della regina gelida sia sullo schermo che nella vita reale. La dinamica tra i due personaggi diventa il cuore pulsante del film, rivelando strati di ambiguità emotiva e tematiche psicologiche.

Il film esplora il rapporto tra innocenza e corruzione, con Hadžihalilović che torna a temi già affrontati nei suoi lavori precedenti. Jeanne, con la sua ingenuità, viene lentamente coinvolta in un mondo che non comprende appieno. Le immagini del set cinematografico, le luci prismatiche e la colonna sonora ipnotica creano un’atmosfera da sogno, in cui il tempo sembra rallentare e lo spettatore è costretto a confrontarsi con il ritmo meditativo della regista.

Cotillard abbandona la sua consueta sensibilità per interpretare una diva distante e algida, un ruolo che contrasta con la sua immagine abituale. Cristina non è solo una star, ma una figura quasi mitologica, che rappresenta un ideale irraggiungibile per Jeanne. Tuttavia, questo contrasto mette in discussione la scelta del casting, con Cotillard che sembra trattenere la sua naturale intensità emotiva per adattarsi alla visione glaciale del personaggio.

Una fiaba oscura che ipnotizza e disorienta

La struttura del film richiama il lavoro precedente della regista, che spesso gioca con la narrazione sensoriale e simbolica. Jeanne è immersa in un mondo visivamente affascinante, ma la sua esperienza è mediata dalla sua innocenza e dalla sua limitata comprensione del cinema. Gli occhi spalancati e curiosi di Pacini comunicano una vulnerabilità che cattura l’attenzione del pubblico, anche quando il ritmo del film rischia di alienare lo spettatore.

La relazione tra Jeanne e Cristina è costruita con un tocco minimale, lasciando spazio a silenzi carichi di tensione. La regista sfrutta ogni elemento visivo, dalle luci scintillanti ai dettagli dei costumi, per creare un’esperienza immersiva. Tuttavia, questa scelta stilistica richiede uno spettatore paziente, disposto ad abbandonare le aspettative di una narrazione tradizionale. Per alcuni, questo approccio risulterà affascinante, mentre per altri potrebbe sembrare estenuante.

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Un finale disturbante che divide il pubblico

Nella parte finale, Hadžihalilović intensifica il senso di disagio, portando la relazione tra i due personaggi verso un climax inquietante. Cristina, intrappolata nei suoi demoni, cerca di plasmare Jeanne a sua immagine, in una sequenza che sfida le convenzioni morali e lascia gli spettatori turbati. Questo epilogo rappresenta il culmine del viaggio ipnotico di The Ice Tower, che invita a riflettere sul potere trasformativo, e talvolta distruttivo, del cinema.

Con un’attenzione maniacale per i dettagli visivi e sonori, il film si configura come un’esperienza sensoriale unica. Tuttavia, il ritmo lento e la distanza emotiva potrebbero risultare alienanti per chi cerca una narrazione più tradizionale. The Ice Tower è un’opera che non cerca di piacere a tutti, ma che rimarrà impressa nella mente di chi saprà lasciarsi catturare dal suo fascino glaciale.