Bridget Jones, ritorna ma delude: una commedia romantica trasformata in un dramma confuso e stanco
Un nuovo capitolo per Bridget Jones che promette risate ma si perde in una narrazione forzata e poco ispirata.
Bridget Jones, l’iconica protagonista che ha conquistato il pubblico con le sue avventure tragicomiche, torna sul grande schermo in un quarto film che cerca di bilanciare il passato glorioso con nuove dinamiche romantiche. Purtroppo, il risultato è un mix incerto tra vecchie gag e tentativi mal riusciti di dramma, lasciando i fan con una sensazione di insoddisfazione. Dopo il terzo capitolo, che aveva saputo sorprendere, questa nuova pellicola sembra priva dell’energia necessaria per portare avanti la storia.
Fin dalle prime scene, è evidente che qualcosa non funziona. Bridget, interpretata da Renée Zellweger, appare distante, quasi scollegata dalla trama. La sua nuova avventura, che si concentra sulla difficoltà di riprendersi dopo la perdita del marito Mark Darcy, introduce un tono malinconico che appesantisce l’intero film. Tuttavia, le risate non mancano del tutto, grazie a Hugh Grant che ritorna nei panni del cinico e irresistibile Daniel Cleaver, capace di strappare ancora qualche sorriso. Anche Emma Thompson, con il suo personaggio brillante e pragmatico, aggiunge un tocco di leggerezza a un film che sembra per lo più smarrito.
La storia si sviluppa con Bridget alle prese con due nuovi pretendenti: Roxster, un giovane affascinante interpretato da Leo Woodall, e il misterioso professor Wallaker, interpretato da Chiwetel Ejiofor. Mentre il primo rappresenta un’avventura spontanea, il secondo incarna un’opzione più seria e stabile. Purtroppo, le dinamiche tra Bridget e i due uomini mancano di chimica, rendendo i loro rapporti forzati e poco credibili. Gli sforzi per esplorare il tema delle relazioni intergenerazionali o della rinascita sentimentale restano in superficie, senza mai coinvolgere veramente lo spettatore.
Anche i personaggi secondari, come gli amici storici di Bridget e i suoi figli, non riescono a dare slancio alla narrazione. Le loro apparizioni sembrano inserite più per dovere che per reale necessità narrativa, risultando spesso piatte e prive di quella brillantezza che aveva caratterizzato i primi film.
Un ritorno poco brillante
Uno degli elementi più deludenti del film è la mancanza di equilibrio tra commedia e dramma. Mentre nei capitoli precedenti le situazioni assurde di Bridget erano bilanciate da una genuina profondità emotiva, in questo caso il tentativo di trasformare il film in un “weepie” sentimentale non convince. La perdita di Mark Darcy, mai approfondita a livello emotivo, lascia un vuoto che la trama non riesce a colmare.
Le sequenze comiche, seppur presenti, sono poche e spesso prevedibili. La scena del salvataggio sull’albero o quella della cena con battute sul “meal deal” offrono un accenno di brillantezza, ma non bastano a salvare l’insieme. Anche le nuove trovate narrative, come la gita scolastica al Lago di Como, risultano poco plausibili e incapaci di suscitare l’entusiasmo di un tempo.
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Le performance degli attori
Dal punto di vista recitativo, il film si affida troppo ai ritorni di volti noti. Hugh Grant e Emma Thompson spiccano per carisma e presenza scenica, ma i nuovi attori, come Woodall ed Ejiofor, non riescono a tenere il passo. Renée Zellweger, da parte sua, sembra stanca e poco coinvolta, offrendo una performance che manca di quella naturalezza che l’aveva resa indimenticabile nei film precedenti.
Il contrasto tra i due nuovi pretendenti di Bridget, pur potenzialmente interessante, viene gestito in modo superficiale, senza mai approfondire le motivazioni o le dinamiche che li spingono a corteggiarla. Questo rende difficile per il pubblico appassionarsi alle loro storie, privando il film di quel coinvolgimento emotivo che sarebbe stato fondamentale. “Bridget Jones Un Amore di Ragazzo” tenta di riportare in vita uno dei personaggi più amati del cinema contemporaneo, ma finisce per tradirne lo spirito. La mancanza di una trama solida, l’assenza di chimica tra i personaggi principali e una protagonista che sembra persa rendono questo capitolo un’occasione mancata. Forse è giunto il momento di lasciare Bridget ai ricordi, quelli belli, senza insistere su un franchise che ha ormai perso la sua magia.