Orpheus Groove, al Teatro Bellini un evento imperdibile: una rivoluzionaria esperienza tra musica e scienza

Uno spettacolo visionario in scena dall’11 al 16 febbraio, capace di intrecciare ricerca sonora, filosofia e poesia in un viaggio affascinante.

Al Teatro Bellini sta per andare in scena un evento che promette di lasciare il segno. Dall’11 al 16 febbraio, il pubblico avrà l’opportunità di immergersi in Orpheus Groove, un’esperienza teatrale unica che fonde musica, scienza e spiritualità in un viaggio di esplorazione e trasformazione. Ideato e diretto da Annalisa D’Amato, lo spettacolo porta in scena un intreccio di suoni e parole che sfida i confini della percezione umana.

Attraverso una drammaturgia curata dalla stessa D’Amato insieme a Elvira Buonocore, lo spettacolo esplora le vibrazioni e la loro capacità di influenzare la nostra esistenza. La storia segue un gruppo di scienziati impegnati in uno studio innovativo: il loro obiettivo è trovare il modo di riequilibrare le frequenze del pianeta e degli esseri umani, ormai compromesse da un mondo sempre più dissonante. Un tema affascinante che si traduce in una messa in scena coinvolgente e avvolgente.

A guidare il pubblico in questo viaggio è la figura di Orpheus Shivandrim, un personaggio enigmatico e carismatico, che incarna la fusione tra il fisico del suono, il poeta e il musicista. Attraverso la sua guida, gli spettatori vengono trasportati in un laboratorio di ricerca che ha il sapore di un’esperienza mistica. Al centro della narrazione emerge poi una figura femminile, simbolo di rinascita e trasformazione, alla quale viene affidato il compito di riscoprire la connessione tra corpo e suono.

L’intero spettacolo si regge su un equilibrio perfetto tra parola, musica e visione scenica. Le musiche originali, composte da Annalisa D’Amato e Antonin Stahly, accompagnano ogni passaggio con suggestioni sonore che amplificano il coinvolgimento del pubblico. La scenografia di Simone Mannino e i costumi di Giuseppe Avallone contribuiscono a creare un’atmosfera sospesa tra sogno e realtà, mentre le luci di Cesare Accetta guidano lo spettatore attraverso un viaggio sensoriale in cui la percezione del suono si fa esperienza concreta.

Un cast internazionale per un’esperienza immersiva

A dare vita a questa originale rappresentazione è un cast d’eccezione. Sul palco, Andrea de Goyzueta, Juliette Jouan, Savino Paparella, Stefania Remino e Antonin Stahly interpretano personaggi complessi e stratificati, ognuno con il proprio ruolo nel grande esperimento narrativo di Orpheus Groove. L’interazione tra i protagonisti non si limita alla recitazione, ma si estende alla sperimentazione vocale e musicale, creando una sinergia inedita tra teatro e sonorità.

La direzione sonora affidata a Tommy Grieco e la consulenza musicale di Massimiliano Sacchi arricchiscono ulteriormente la dimensione acustica dello spettacolo. Il suono diventa un elemento vivo, una presenza che dialoga con gli attori e lo spazio scenico, in un continuo gioco di armonie e dissonanze.

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Una produzione internazionale tra ricerca e sperimentazione

La portata internazionale del progetto si riflette anche nella sua produzione. Orpheus Groove nasce dalla collaborazione tra l’Ente Teatro Cronaca, la Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, la Compagnie D’Amato Stahly e importanti istituzioni teatrali francesi, come il Théâtre Molière di Sète. Lo spettacolo ha inoltre beneficiato del sostegno del Ministère de la Culture francese e di numerosi centri di ricerca e residenze artistiche tra Francia, Regno Unito e Italia.

Questa rete di collaborazioni ha permesso di sviluppare una produzione ambiziosa, che coniuga innovazione e tradizione. Grazie a un approccio sperimentale, Orpheus Groove si pone come un ponte tra diverse discipline, capace di connettere la sensibilità artistica con la ricerca scientifica e filosofica. Un’opera che non si limita a essere uno spettacolo, ma un’esperienza che invita il pubblico a riflettere sul rapporto tra suono, identità e benessere interiore. In definitiva, Orpheus Groove è un evento da non perdere per chi ama il teatro che sperimenta e osa, capace di portare gli spettatori in un viaggio indimenticabile attraverso le vibrazioni dell’anima. Un’opportunità rara per vivere il teatro come un rito di scoperta e trasformazione.