Fantozzi, arriva a teatro: un capolavoro tragicomico che promette risate e riflessioni sulla società italiana

Il leggendario personaggio di Paolo Villaggio rivive sul palco con un adattamento teatrale unico, dove comicità e tragedia si mescolano magistralmente.

Dal 30 gennaio al 11 febbraio 2024, il Teatro Ivo Chiesa di Genova ospiterà la prima assoluta di “Fantozzi. Una tragedia”, un adattamento teatrale che promette di catturare il pubblico con la sua potenza emotiva e il suo umorismo tagliente. La regia di Davide Livermore porta in scena l’iconico personaggio creato da Paolo Villaggio, interpretato da Gianni Fantoni, che dà nuova vita al ragioniere più sfortunato della storia del cinema. Ma cosa ci riserva questo spettacolo? Prepariamoci a una commistione di tragedia e risate, dove ogni gesto e parola evocano la disillusione di una società che non ha mai smesso di riflettere sul nostro vivere quotidiano.

La drammaturgia, curata da Gianni Fantoni insieme a Livermore, Andrea Porcheddu e Carlo Sciaccaluga, offre un racconto che parte dai primi tre libri di Villaggio, in cui Fantozzi affronta la sua esistenza fatta di umiliazioni, battaglie quotidiane e il sogno di una vita migliore. Non si tratta solo di risate: il progetto teatrale esplora temi universali come la lotta al conformismo, la rassegnazione e le dinamiche di potere in un’epoca che pare non aver mai fatto passi avanti. L’adattamento, pur restando fedele ai tratti più comici e ironici, assume una tonalità più drammatica che sfida lo spettatore a ridere e, allo stesso tempo, a riflettere.

L’interpretazione di Gianni Fantoni, che ha già incrociato la figura di Paolo Villaggio in numerose occasioni, non è solo un omaggio al celebre attore, ma una rivisitazione personale e intensa. Fantoni porta in scena un Fantozzi che, pur nel suo destino ineluttabile di sconfitte, non perde mai la speranza e la determinazione di reagire.

Accanto a lui, il cast comprende attori come Paolo Cresta, Cristiano Dessì e Rossana Gay, che danno vita a una galleria di personaggi ormai entrati nell’immaginario collettivo: dai colleghi Filini e Calboni alla signorina Silvani, dalla Pina al temibile Onorevole Cavaliere Conte Catellani. Ogni figura diventa una maschera grottesca che rappresenta vizi e virtù di una società in bilico tra comico e tragico.

Un tuffo nel mondo di Villaggio: tra comico e drammatico

Il legame con la tradizione della Commedia dell’Arte è evidente nella struttura della pièce. Livermore, infatti, mescola elementi di commedia e tragedia, facendoli coesistere in una performance che oscilla tra il grottesco e il drammatico. Le situazioni surreali e la comicità esagerata, tipiche del personaggio di Fantozzi, si intrecciano con momenti di intensa riflessione sulle disuguaglianze sociali e sulle contraddizioni della vita lavorativa.

Le famose scene tratte dai libri di Villaggio – come la partita di tennis nella nebbia e il leggendario “Batti lei!” – sono riproposte in una chiave che ne esalta la tragicità, mentre l’ambientazione e i costumi contribuiscono a creare un’atmosfera che oscilla tra il comico e l’epico.

Il sogno di Fantoni e l’eredità di Villaggio

“Fantozzi. Una tragedia” è anche la realizzazione di un sogno per Gianni Fantoni, che ha cercato per anni di portare il personaggio di Fantozzi a teatro. Grazie all’incontro con Davide Livermore, questo sogno si è finalmente concretizzato. Nel libro “Operazione Fantozzi”, Fantoni racconta il suo percorso artistico e la sua profonda ammirazione per Villaggio, un maestro della comicità che ha saputo cogliere l’essenza di una società segnata dalla disillusione. In questo spettacolo, Fantoni non si limita a imitare Villaggio, ma ne trasforma il personaggio, rendendolo vivo e pulsante, capace di risvegliare emozioni nuove e sorprendenti.

Con una scenografia curata da Lorenzo Russo Rainaldi e i costumi di Anna Verde, lo spettacolo è una fusione perfetta tra il passato e il presente, tra il ricordo di un’epoca e la realtà odierna. Le luci di Aldo Mantovani e la supervisione musicale di Fabio Frizzi contribuiscono a creare un’atmosfera unica, in cui le risate si mescolano con la tensione drammatica, mentre lo spettatore si trova coinvolto in una narrazione che non lascia scampo: la disfatta è inevitabile, ma il percorso che Fantozzi compie è irresistibile. In definitiva, “Fantozzi. Una tragedia” non è solo una rivisitazione teatrale di un personaggio leggendario, ma un’opera che riflette sulla condizione umana, sulle sue miserie e sulle sue potenzialità. È un invito a ridere delle nostre disgrazie e a riconoscere, in fondo, che un po’ di Fantozzi c’è in ognuno di noi.