Dear Santa, Jack Black nei panni di Satana in una commedia natalizia che diverte ma lascia anche perplessi

Una premessa accattivante e un cast promettente non bastano a salvare un disastro natalizio insalvabile.

La nuova commedia natalizia Dear Santa, disponibile su Paramount+, si presenta come un curioso mix di magia e umorismo irriverente. Il film, scritto da Ricky Blitt e Peter Farrelly e diretto da Bobby Farrelly, parte da un’idea intrigante: un ragazzino dislessico e impacciato, Liam, scrive per errore una lettera a Satana invece che a Babbo Natale. Il principe delle tenebre, interpretato da Jack Black, risponde offrendo tre desideri in cambio dell’anima del bambino. Tuttavia, ciò che poteva essere una storia divertente e toccante si trasforma rapidamente in un pasticcio sconclusionato.

Liam, interpretato da Robert Timothy Smith, usa i suoi desideri per cercare di conquistare una compagna di scuola, aiutare un amico con problemi ai denti e salvare il matrimonio dei suoi genitori. La premessa sembra pensata per una commedia leggera e per famiglie, ma l’esecuzione lascia molto a desiderare.

L’umorismo è spesso crudele e fuori luogo, e le battute sembrano uscite da un manuale di cliché degli anni ‘90. La visione, purtroppo, finisce per alienare sia i bambini sia gli adulti, lasciando solo imbarazzo e incredulità.

La pellicola è ulteriormente appesantita da scelte narrative discutibili e da un tono altalenante. Tra gag grottesche, una sequenza musicale inspiegabile con Post Malone e una trama che affronta senza tatto temi delicati come il lutto familiare, il risultato è un’esperienza che lascia lo spettatore più confuso che divertito. Persino le scene più promettenti, come quelle che coinvolgono Satana, mancano di mordente, e nonostante il carisma di Jack Black, il personaggio non riesce a salvare il film dal naufragio.

Un umorismo che funziona a metà

Il tentativo di riproporre la formula comica che ha reso celebri i fratelli Farrelly negli anni ‘90 si rivela un fallimento. Le battute volgari e infantili non trovano il giusto equilibrio per un pubblico moderno, risultando spesso sgradevoli e fuori contesto. Anche le gag potenzialmente divertenti, come una prolungata sequenza di umorismo corporeo, finiscono per annoiare invece che strappare una risata.

Il problema principale sembra essere la mancanza di una direzione chiara: il film non sa se vuole essere una commedia per famiglie o una satira adulta, fallendo in entrambe le categorie. La mancanza di delicatezza nel trattare argomenti come la dislessia e il lutto aggiunge un ulteriore strato di disagio, rendendo difficile apprezzare persino i pochi momenti riusciti.

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Jack Black: una stella sprecata

Jack Black, che avrebbe potuto essere l’asso nella manica del film, fatica a brillare in un ruolo mal scritto. Il suo Satana ha momenti di fascino, ma è soffocato da una sceneggiatura che non gli permette di esprimere appieno il suo talento comico. Non è chiaro cosa abbia spinto l’attore ad accettare questo progetto, considerando che il suo ultimo lavoro con i Farrelly, Amore a prima svista, è stato largamente criticato.

Anche Paramount sembra aver perso fiducia nel progetto, distribuendo il film con minima promozione e lasciandolo quasi scomparire tra i titoli natalizi della piattaforma. Dear Santa avrebbe potuto essere una favola natalizia moderna e irriverente, ma finisce per essere un film che non trova il suo pubblico. Con un umorismo datato, una narrazione confusionaria e uno spreco evidente del talento di Jack Black, è difficile trovare qualcosa da salvare in questa produzione. Una visione sconsigliata, a meno che non si voglia testare la propria pazienza durante le feste.