Il Mago di Oz, asta milionaria e cimeli da record: le scarpe rosse incantano ancora | Cifra stellare per un pezzo di storia
L’iconico oggetto di scena di Judy Garland è stato battuto all’asta per una cifra altissima, confermandosi uno dei cimeli più preziosi della storia di Hollywood.
Le scarpe rosse indossate da Judy Garland nel film Il Mago di Oz del 1939 sono state vendute all’asta per una straordinaria cifra di milioni di dollari.
Trattandosi di una somma tutt’altro che irrisoria, siamo portati a riflettere se questo abbia davvero a che fare con un valore davvero emotivo e simbolico che, non solo questo, ma tanti altri oggetti possono assumere nella cultura popolare.
In questo caso, un pezzo della storia del cinema, un simbolo di speranza e di fuga verso un mondo di sogni, ma anche di ritorno: “There’s no place like home”.
La vendita delle scarpette potrebbe, quindi, illuminare un dibattito su quanto il mito di Oz e della sua protagonista rimangano rilevanti per le nuove generazioni.
Un prezzo da record
Realizzate con paillettes rosse cucite a mano su una base di seta, le scarpe furono una delle quattro paia create per il film. Di queste, due sono custodite in musei prestigiosi, come lo Smithsonian e l’Academy Museum of Motion Pictures, mentre un altro paio appartiene a un collezionista privato. Il quarto paio, quello venduto all’asta, ha avuto una storia travagliata: rubato nel 2005 dal Judy Garland Museum in Minnesota, è stato recuperato solo nel 2018 dall’FBI durante un’operazione per fermare un’estorsione.
Con un prezzo di vendita che ha superato ogni aspettativa, le scarpette rosse confermano come gli oggetti legati al grande schermo possano trascendere il loro valore materiale. Gli esperti del settore sottolineano che questa vendita segna uno dei prezzi più alti mai raggiunti per un oggetto di scena, dimostrando la passione dei collezionisti per cimeli iconici.
Una magia senza tempo
La settima arte trova, così, un ulteriore modo di perpetuare la propria eredità, non solo attraverso le immagini e le storie che porta sullo schermo, ma anche attraverso oggetti concreti, capaci di trascendere il loro ruolo originario per diventare autentici emblemi culturali. In questo caso, tali oggetti non sono apprezzati unicamente dal pubblico, ma anche da appassionati e collezionisti di tutto il mondo, contribuendo a consolidare il legame tra cinema, memoria collettiva e patrimonio materiale.
Battute all’asta per l’incredibile cifra di 28 milioni di dollari, superano il loro valore economico per assumere un significato più profondo. Non solo accessori di scena, ma simboli intrisi di emozioni, storia e immaginario condiviso. Le scarpette rappresentano non solo un’epoca d’oro del cinema hollywoodiano, ma anche i sogni, le speranze e l’innocenza legati a una delle pellicole più amate della storia del cinema. In esse si riflettono sia l’abilità artigianale che ha dato vita a questi oggetti sia la potenza narrativa di una storia capace di toccare il cuore di generazioni di spettatori. Il loro valore è, dunque, tanto materiale quanto immateriale: sono un ponte tra il mito cinematografico e il nostro desiderio di preservare frammenti di quella magia senza tempo.