La fregatura di avere un’anima: lo spettacolo di Giacomo Poretti che sfida genitori e società | Al teatro Oscar di Milano
Giacomo Poretti racconta la sfida di crescere un’anima in un mondo ossessionato dal successo.
In un mondo moderno che sembra dare sempre meno spazio alla spiritualità, lo spettacolo di Giacomo Poretti, “La fregatura di avere un’anima”, arriva come una provocazione. Il monologo, in scena al Teatro Oscar, affronta la sfida di essere genitori oggi e il ruolo quasi dimenticato di un elemento immateriale e complesso: l’anima.
La parola “anima” in sé è quasi fuori moda, sembra appartenere a un linguaggio arcaico, poco adatto ai ritmi frenetici e alla concretezza del presente. Ma Giacomo Poretti, con la sua nota verve, riporta questo concetto al centro del dialogo, proponendo una riflessione che ci riguarda tutti da vicino.
La rappresentazione parte da un’idea apparentemente semplice: diventare genitori non significa solo dare alla luce un corpo, ma anche un’anima. È una sfida quasi titanica, che molti affrontano con risorse moderne come scienza, educazione o, purtroppo, l’ideale di successo imposto dalla società. Questo spettacolo, con toni ironici e momenti di profonda introspezione, esplora proprio i dilemmi che questa generazione di neo-genitori affronta, ponendosi il dubbio su quale sia il miglior percorso da offrire ai propri figli.
Nel monologo di Poretti si avverte l’eterno dilemma tra aspirazioni sociali e crescita spirituale. L’attore invita il pubblico a chiedersi se sia meglio preparare i figli a una vita di successo, basata sui traguardi di carriera, o insegnargli ad apprezzare la bellezza della vita stessa. Questo implica sviluppare in loro la capacità di stupirsi ogni giorno, di accettare la realtà e affrontare le sfide con consapevolezza. Poretti porta avanti questa discussione con leggerezza, ma anche con una forza che induce il pubblico a riflettere sulla propria vita.
Un percorso tra ironia e spiritualità
Poretti non si limita a esporre concetti, ma li interpreta e li vive attraverso la sua narrazione. La scelta di raccontare un percorso così intimo e universale rende il suo spettacolo coinvolgente e immediatamente comprensibile.
Il regista Andrea Chiodi ha voluto che il pubblico fosse coinvolto, alternando momenti di ironia a riflessioni più profonde, in un viaggio tra le sfaccettature dell’animo umano. La performance non è solo una lezione per i genitori, ma un invito per tutti a cercare di capire il valore della spiritualità nella propria vita.
Un dilemma senza tempo: il futuro dei nostri figli
Il tema centrale dello spettacolo tocca un aspetto della genitorialità che molti si trovano ad affrontare: la scelta tra costruire una carriera perfetta o incoraggiare una crescita interiore autentica. Poretti esplora questo tema con una sensibilità che colpisce, evidenziando come i genitori di oggi si trovino di fronte a un bivio. La sua narrazione mostra che, alla fine, i risultati esterni, come il successo professionale, potrebbero non bastare a far sentire i figli davvero felici e completi.
In chiusura, Giacomo Poretti ci lascia con un messaggio che va oltre il semplice atto di essere genitori: ci invita a riscoprire il significato profondo di vivere con un’anima, un concetto che, per quanto difficile e a tratti doloroso, rappresenta una delle sfide più nobili e significative della vita. Un viaggio che non ha mai fine, ma che proprio per questo può renderci più consapevoli e autentici.Lo spettacolo “La fregatura di avere un’anima” sarà in scena al Teatro Oscar il 5 dicembre 2024 alle ore 20:30.