Fiore Mio, il Monte Rosa di Paolo Cognetti arriva al cinema per tre giorni imperdibili
La montagna secondo Paolo Cognetti: un viaggio unico sul Monte Rosa, tra cambiamento climatico e poesia
Dopo il trionfo di Le otto montagne, Paolo Cognetti torna con Fiore Mio, il suo primo film da autore e interprete, in sala dal 25 al 27 novembre 2024. Questa volta lo scrittore ci accompagna in un viaggio personale e profondo tra le vette del Monte Rosa, un luogo che non è solo un rifugio ma un vero spazio interiore.
Presentato al Locarno Film Festival e al Festival dei Popoli, il documentario esplora il legame dell’autore con una montagna che è molto più di un simbolo: è una parte della sua vita e del suo modo di percepire la natura.
L’idea di realizzare Fiore Mio è nata durante l’estate del 2022, quando una grave siccità colpì l’Italia, lasciando il paese con risorse idriche al minimo. Per Cognetti, la scomparsa delle sorgenti della sua casa a Estoul è stata uno shock.
Di fronte alla crisi climatica, lo scrittore ha deciso di raccontare attraverso la sua cinepresa una montagna che oggi sta cambiando profondamente. Il film quindi non solo racconta i paesaggi mozzafiato del Monte Rosa, ma anche una riflessione sugli effetti del riscaldamento globale su questi luoghi unici e insostituibili.
Un omaggio alla montagna e ai suoi abitanti
Al fianco di Cognetti troviamo un team di amici e collaboratori che condividono il suo amore per la montagna. Tra loro ci sono volti familiari come Remigio, amico di lunga data e profondo conoscitore della Val d’Ayas, e Arturo Squinobal, alpinista esperto accompagnato dalla figlia Marta, gestori del primo rifugio vegano delle Alpi. Cognetti esplora il Monte Rosa con loro e racconta le storie di chi vive in sintonia con la montagna, come le rifugiste Corinne e Mia, e Sete, sherpa d’alta quota che divide la sua vita tra le Alpi e l’Himalaya.
La fotografia, firmata da Ruben Impens, cattura la bellezza austera di queste cime e i cambiamenti che stanno subendo. Ogni scena è studiata per rendere la maestosità della montagna e i dettagli dei momenti di vita di chi la abita e la ama. L’intento di Cognetti è quello di avvicinare lo spettatore alla montagna come a un luogo di profonda introspezione e bellezza.
Vasco Brondi: la voce musicale di Fiore Mio
Uno degli elementi che rendono Fiore Mio ancora più intimo e coinvolgente è la colonna sonora, realizzata dal cantautore Vasco Brondi. Amico fraterno di Cognetti, Brondi ha composto musiche originali e scritto la canzone Ascoltare gli alberi, che chiuderà il film. La traccia “Fiore mio” di Andrea Laszlo De Simone, che ha ispirato il titolo del documentario, aggiunge un tocco evocativo e malinconico alla narrazione, accompagnando l’autore nella sua esplorazione poetica del Monte Rosa.
Fiore Mio è molto più di un semplice documentario: è una dichiarazione d’amore verso una montagna minacciata dal cambiamento climatico, un invito a fermarsi e riflettere. Attraverso la sua esperienza e i suoi legami, Cognetti riesce a evocare il valore profondo della natura e delle sue fragili bellezze, ricordandoci quanto sia prezioso ogni angolo incontaminato. Un viaggio da non perdere, anche solo per una notte di cinema che invita a tornare alle nostre radici.