Rai deve chiudere, salta tutto per un motivo gravissimo. adesso corrono ai ripari | Ma i telespettatori sono furenti
28 Settembre 2024 Mia LonigroStop ai programmi Rai: caos nel servizio pubblico, tutti vanno via | Telespettatori furiosi. Ecco che succede.
Nelle ultime ore, un terremoto ha scosso il mondo della televisione pubblica italiana, con conseguenze che nessuno poteva prevedere. La Rai, la storica emittente che da decenni accompagna il pubblico italiano, ha visto saltare gran parte del suo palinsesto in una giornata che molti telespettatori ricorderanno a lungo. Uno scenario senza precedenti, che ha scatenato la rabbia degli spettatori, abituati alla stabilità e alla regolarità dei programmi Rai, e che ora si trovano spaesati, senza i loro appuntamenti quotidiani.
Il motivo di questa interruzione improvvisa? Un evento “gravissimo” che ha colpito il cuore della Rai, costringendo l’emittente a correre ai ripari in extremis: uno sciopero che ha coinvolto tecnici, operai, impiegati e quadri aziendali. Non si tratta di un semplice disguido, ma di un segnale forte e chiaro da parte dei lavoratori che, stanchi delle mancate risposte, hanno deciso di fermare tutto.
Dietro a questo caos si cela una situazione di crisi che ha radici profonde. Lo sciopero è stato indetto dai sindacati dei lavoratori dello spettacolo, i quali hanno mobilitato tutte le categorie presenti in azienda. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la mancata approvazione da parte dei dipendenti dell’ipotesi di rinnovo del Contratto di lavoro, proposta a metà luglio 2024. Da quel momento, le tensioni sono cresciute, fino a sfociare in uno sciopero che ha paralizzato l’intero palinsesto televisivo.
Le ragioni che hanno portato alla mobilitazione sono molteplici e riflettono la gravità della situazione interna alla Rai. Oltre alla richiesta di un nuovo contratto di lavoro, i sindacati vogliono riaprire il tavolo delle trattative con l’azienda, per ottenere maggiori garanzie sul futuro della Rai come concessionaria del Servizio Pubblico Radiotelevisivo. Un’altra questione centrale è la paventata vendita delle quote di maggioranza di Raiway, la società che gestisce la rete di trasmissione. I lavoratori temono che una privatizzazione della rete possa indebolire ulteriormente l’azienda e compromettere la qualità del servizio pubblico.
Altre richieste e programmi “saltati”
Ma non finisce qui. Le richieste sindacali includono anche un appello urgente per ottenere risorse certe, in modo da garantire un futuro sostenibile alla Rai, oltre alla necessità di un nuovo piano industriale che rilanci la mission produttiva ed editoriale dell’azienda. Insomma, lo sciopero del 23 settembre 2024 non è nato da un semplice malcontento, ma da una serie di problematiche strutturali che rischiano di mettere a dura prova il futuro della televisione pubblica italiana.
Il caos provocato dallo sciopero ha avuto ripercussioni immediate sui palinsesti televisivi. Numerosi programmi, seguitissimi dal pubblico, sono stati cancellati o sostituiti in fretta e furia. Su Rai1, l’attesissimo TG1 Mattina è stato rimpiazzato dalla diretta di RaiNews24, mentre “Uno Mattina” ha lasciato il posto a un mix di vecchie puntate riunite sotto il nome di “Diario di Uno Mattina”. Anche “Storie Italiane”, il popolare programma condotto da Eleonora Daniele, è stato sostituito da una replica di “Linea Verde”.
La furia degli spettatori e il futuro “incerto” della Rai
La situazione non è stata migliore per altri programmi di punta. Lo show di Antonella Clerici, “È Sempre Mezzogiorno”, ha subito una sorte simile, con un “meglio di” mandato in onda al posto della puntata in diretta. Anche “La volta buona” di Caterina Balivo ha visto lo stesso destino, con una raccolta di momenti precedenti trasmessa al suo posto nel pomeriggio. Su Rai2, TG2 Italia è stato rimpiazzato dalla cerimonia di restituzione della bandiera da parte degli atleti olimpici e paralimpici di Parigi 2024, mentre “I Fatti Vostri” è stato cancellato temporaneamente. Infine, su Rai3, programmi come “Buongiorno Italia”, “Buongiorno Regione”, “Elisir” e “Restart” sono stati sostituiti da film e trasmissioni alternative.
Mentre i telespettatori si chiedevano cosa stesse accadendo, una domanda ha iniziato a circolare: come reagirà la Rai a questa crisi? Programmi registrati come “Affari Tuoi”, ad esempio, sono stati trasmessi regolarmente, dato che non richiedevano personale in diretta. Tuttavia, il giorno successivo, la programmazione è ripresa normalmente, ma il malcontento serpeggia tra i lavoratori e tra gli spettatori, che ora si chiedono se le richieste dei sindacati verranno ascoltate. Non è ancora chiaro se le trattative riusciranno a placare gli animi o se ci saranno ulteriori disagi in futuro. Una cosa è certa: la Rai sta attraversando uno dei periodi più turbolenti della sua storia recente. Solo il tempo dirà se riuscirà a risolvere le sue difficoltà interne e a garantire un servizio pubblico degno di questo nome.