Totò Schillaci, la causa della morte esce solo adesso: parla il medico | Situazione spaventosa
La terribile perdita che ha colpito il mondo del calcio nasconde una verità ancora più terrificante. Le parole del medico.
Il mondo calcistico, ma anche tutto quello sportivo in generale, ha subito una grave perdita lo scorso 18 settembre. Dopo anni di lotta estenuante, l’ormai ex calciatore Salvatore Schillaci (detto Totò) è venuto a mancare a causa di una gravissima malattia. Lutto nazionale e cuori infranti, la perdita di Totò Schillaci è stato un brutto colpo per molti.
La causa della sua morte è stata un tumore al colon ma il medico ha rivelato una realtà ancora più oscura e terribile che riguarda proprio questa malattia. L’eroe delle ‘notti magiche’ di Italia ’90 resterà per sempre nei cuori dei suoi familiari, amici, colleghi e fan e per un ultimo saluto sono previsti i funerali presso la Cattedrale di Palermo alle 11.30 del 20 settembre.
Il medico ha voluto approfondire la causa della morte di Totò Schillaci, svelando una verità ancora più agghiacciante di quella che stiamo vivendo adesso dopo la perdita dell’ex attaccante della Juventus e dell’Inter. Il dottore ha subito chiarito che, stando ai dati riportati da ‘I numeri del cancro’, nel 2023 il tumore del colon-retto è al secondo posto dopo il cancro al seno.
Una percentuale a dir poco terrificante che implica l’alta probabilità di ritrovarsi nell’una o nell’altra situazione. Tuttavia, il medico ha poi affermato che se si evidenzia il tumore del colon-retto nei primissimi stadi, può essere debellato completamente con una possibilità di sopravvivenza a 5 anni superiore al 90%.
La terribile realtà
Il dato che più allarma Maurizio Vecchi, professore di gastroenterologia dell’Università degli Studi di Milano e direttore della Gastroenterologia ed Endoscopia al Policlinico milanese, riguarda l’età minima in cui il cancro del colon-retto si presenta. L’ideale sarebbe abbassare la soglia d’età a 45 anni per eseguire i primi screening e controllare che tutto sia perfettamente sano.
Nel caso in cui questo tipo di cancro viene diagnosticato quando ormai è già molto esteso, con metastasi a distanza, la sopravvivenza a 5 anni è davvero molto bassa. Purtroppo nel nostro paese anche la percentuale dei controlli eseguiti per prevenire tale malattia deleteria è piuttosto bassa, ovvero intorno al 30-40%.
La raccomandazione del medico
Il consiglio, quasi un obbligo educato, che il dottore Maurizio Vecchi promuove è quello di eseguire lo screening non appena si arriva alla soglia dei 50 anni. Tuttavia, se in famiglia ci sono stati casi di cancro del colon-retto, allora i controlli andrebbero fatti anche prima dei 50 anni. In ogni caso, il medico afferma che se si facessero più screening, questo tumore non sarebbe così mortale perché verrebbe preso in tempo. Lo screening per controllare la situazione è da fare ogni due anni dopo i 50 anni (ma anche qualche anno prima va benissimo), recandosi in farmacia e richiedendo una provetta per la ricerca del sangue occulto nelle feci.
Se il risultato del test fosse positivo, si passa al secondo controllo, ovvero la colonscopia. Con un’accurata accortezza, eseguendo gli screening quando si dovrebbe, i dati riguardanti le morti per tumore al colon potrebbero diminuire drasticamente ed eviteremo, così, le tragiche morti come quella che ha colpito Totò Schillaci: l’eroe delle ‘notti magiche’ indimenticabili.