Leurs enfants après eux, in concorso a Venezia 81: trasposizione dal romanzo di un coming of age
Zoran Boukherma e Ludovic Boukherma presentano nella selezione ufficiale del Festival di Venezia Leurs enfants après eux, un emozionante coming of age tratto dal romanzo di Nicolas Mathieu.
“Poiché non sappiamo quando moriremo siamo portati a credere che la vita sia un pozzo inesauribile, però tutto accade solo un certo numero di volte, un numero minimo di volte. Quante volte vi ricorderete di un certo pomeriggio della vostra infanzia, un pomeriggio che è così profondamente parte di voi che senza neanche riuscireste a concepire la vostra vita. Forse altre quattro o cinque volte, forse nemmeno. Quante altre volte vedrete levarsi la luna? Forse venti. Eppure tutto sembra senza limite”.
Questo estratto dal romanzo di Paul Bowles “Il tè nel deserto” riassume perfettamente le atmosfere di Leurs enfants après eux e lo slancio vitale di due adolescenti Anthony (Paul Kircher) e Hacine (Sayyid El Alami) che in 4 estati in un periodo dal 1992 al 1998 vivono alcuni dei cambiamenti più significativi della loro vita.
Siamo in una valle nell’Est della Francia in una piccola cittadina vicino a un lago e Anthony passa quell’estate del 1992 in compagnia di suo cugino fra bagni al lago, feste e qualche canna finché il suo sguardo non si posa su una ragazza, Steph e da quel momento non lo distoglierà più. Quella del ’92 è l’estate del primo amore che così profondamente segna la vita di Anthony ma è anche l’estate in cui Hacine, un arabo che vive poco lontano da casa sua gli ruba la moto del padre e fra loro inizierà una rivalità lunga anni.
Il film ci mostra la crescita di questi giovani ragazzi di periferia, il loro rapporto con la famiglia, le prime esperienze amorose e le prime delusioni fino al momento in cui la rivalità fra i due protagonisti non sfocerà in una svolta inaspettata.
Una trasposizione ben eseguita
Leurs enfants après eux è un’ottima trasposizione da un romanzo e questa cosa non è affatto scontata. L’unico limite che si percepisce nella visione del film è dato dai salti temporali di due anni in due anni che naturalmente servono per riassumere le vite dei personaggi e a volte questi salti lasciano dei piccoli sospesi nella trama. Possiamo certamente dedurli noi, ma per esempio nel rapporto tra Steph e Anthony ci perdiamo molti pezzi.
Il legame invece più interessante è proprio quello con Hacine e anche se pure in questo caso troviamo poche pennellate tratte dalle pagine del romanzo, queste sono più incisive ed emozionanti del racconto amoroso. Nel complesso le pagine di questa storia che i registi hanno scelto di raccontare sono sempre un colpo al cuore e sarà inevitabile per lo spettatore ripensare alla propria adolescenza, a quel “pomeriggio d’infanzia” che ha determinato il percorso a seguire.
Un film viscerale
Leurs enfants après eux prende direttamente allo stomaco portando lo spettatore alla catarsi necessaria che segue solo i prodotti artistici ben fatti.
Come in tutte le storie ben scritte amerete e odierete i suoi protagonisti e difficilmente potrete dividere i personaggi in buoni e cattivi, anche se alcuni confronti tra Anthony e Hacine sembrano un duello western degno di “Mezzogiorno di fuoco”.