Baby Reindeer, una serie che… ossessiona! La vera storia si fa ancora più spaventosa | Chi è la vittima?
Una stagione, 7 episodi, 235 minuti: le coordinate di una serie che ti incolla allo schermo, ma c’è di più!
L’11 aprile Netflix ha messo in scena una delle serie tv più strane e discusse degli ultimi mesi: Baby Reindeer. I protagonisti sono Donny Dunn (Richard Gadd), un comico emergente costretto a lavorare in un pub per racimolare un po’ di soldi, e Martha Scott (Jessica Gunning), una donna eccentrica e dalla risata contagiosa, che fin da subito incuriosisce Donny, al quale si affeziona… un po’ troppo.
La serie è tratta dalla storia vera di Gadd, il quale ha deciso di inscenarne in prima persona gli avvenimenti più salienti che segnano quello che è un vero e proprio caso di stalking.
L’incredibile e controversa storia ha suscitato scalpore e curiosità nel pubblico, tanto da portarlo a compiere una “caccia alle streghe“ e a risalire alla vera Martha Scott: Fiona Harvey, che si dichiara apertamente la vera Martha.
Il grandissimo successo della serie e la scoperta dell’identità della stalker raggiungono l’apice nell’intervista di Piers Morgan a Fiona Harvey, il cui video è stato pubblicato su YouTube solo pochi giorni fa e che ha già raccolto più di 11 milioni di visualizzazioni.
Harvey nell’intervista dichiara di non aver mai guardato la serie, e di essersi esposta pubblicamente per difendersi dalle continue minacce da parte dei fan della serie.
La presa di posizione di Harvey è inflessibile: Gadd si è inventato tutto e sta lucrando a scapito della sua immagine, diffondendo notizie false e diffamandola.
Realtà o fantasia?
L’intervista segna un paradossale plot twist: la vera vittima è Fiona Harvey. Dal suo punto di vista, infatti, sarebbe stato Gadd ad avvicinarla per primo e a mostrarsi interessato; le avrebbe addirittura fatto delle avance sessuali, che lei ha rifiutato. Tutta la serie sarebbe quindi, secondo Fiona, un’esagerazione e un accanimento su di lei, peggiorata inoltre dal fatto che l’attrice, Jessica Gunning, non sia abbastanza attraente per rappresentarla e il suo accento non sia perfetto.
Un particolare dettaglio riportato nella serie è la quantità esorbitante di e-mail (oltre 41 mila), lettere, tweet, messaggi in segreteria e post su Facebook che Fiona avrebbe mandato a Richard, ma dei quali lei nega quasi tutto. Riconosce di avergli mandato al massimo qualche e-mail e di avergli scritto alcune volte su Twitter (oggi X), ma non di avergli lasciato messaggi in segreteria, arrivando ad ipotizzare che lui l’abbia registrata a sua insaputa per 350 ore.
Harvey accusa il colpo, ma vuole dire la sua
La serie sembrerebbe quindi frutto della fantasia di Gadd, secondo le affermazioni di Harvey, lei non avrebbe mai perseguitato l’uomo né la sua famiglia, e soprattutto non sarebbe mai andata in prigione in quanto non ci sarebbe nessuna accusa a suo carico.
La posizione di Harvey è rigida, e per tutta l’intervista non batte ciglio a riguardo, ma lascia intendere di avere alcune abitudini alquanto strane: per un periodo di tempo ha avuto 6 indirizzi e-mail che usava rispettivamente per questioni diverse; possiede inoltre 4 cellulari, e si giustifica dicendo che preferisce comunicare con persone diverse da dispositivi diversi.
Come andrà a finire questa disputa? Per ora non lo sappiamo, ma Fiona Harvey è sicura di una cosa: vuole denunciare tutti, non solo Richard Gadd, ma anche Netflix, The Daily Mail, e tutti coloro che le inviano minacce di morte e messaggi minatori.
Harvey sa di non poter cambiare l’opinione della gente, ma ci vorrebbe provare scrivendo un libro che racconti la vicenda dal suo punto di vista, per lasciare al pubblico la possibilità di giudicare e trarne le proprie conclusioni.