Dune parte II, siamo davanti a un colossal come non se ne vedono da anni | Si poteva fare meglio?
Approda sugli schermi cinematografici Dune parte II, il colossal di Denis Villeneuve che lascia senza fiato.
Abbiamo aspettato per più di due anni che uscisse la seconda parte di Dune e adesso è arrivata con uno schianto di tale potenza da destare qualsiasi tipo di verme che possa nascondersi sotto le infinite distese di sabbia.
Denis Villeneuve ci riporta il quel mondo che ormai è diventato iconico e riconoscibile, sicuramente pronto per essere ‘copiato’ da altre pellicole che arriveranno in futuro, la sua epopea fantascientifica sbalorditiva racconta tante storie, tra dittatura e imperialismo, resistenza e romanticismo.
Mentre il primo film ci introduceva alla storia con un ritmo necessariamente incalzante e una narrazione dettagliata, che ha riscontrato un successo planetario, questo secondo capitolo si prende il suo tempo e i suoi meritati spazi per regalarci scene più lente che entreranno nell’immaginario collettivo per sempre.
Anche se lo stesso Villeneuve attinge a un repertorio cinematografico storico, come più essere necessariamente quello di George Lucas e Star Wars e Il Gladiatore di Ridley Scott per descrivere le grandi scene di combattimento in un enorme stadio con milioni di persone esultanti e fanatiche, riesce a farle totalmente sue diventando iconiche.
Un capolavoro di rara bellezza e densità, però, che si perde nel finale
Tutta la pellicola, della durata di ben 330 minuti, non lascia un secondo di respiro allo spettatore, oltre alle immagini monumentali, anche la colonna sonora è in perfetta sinergia, capace di pulsarti fin dentro la cassa toracica restituendo un’atmosfera opprimente quanto può essere vivere sotto una dittatura.
Tutto è un valzer perfetto tra tensione e amore, dolore e gioia, oppressione e libertà che, proprio allo zenit sembra costretto a prendere la rincorsa per risolversi con troppa velocità lasciando lo spettatore privato di quella chiusura clamorosa che si attende dal primo minuto. Se il film non fosse stato clamoroso, questo poteva essere un problema di enorme portata, ma che nel contesto della pellicola e della sua magnificenza diventa decisamente trascurabile.
Dune parte II racconta tante storie anche con piccole camei
La tremenda famiglia Harkonnen ha compiuto un duplice colpo di stato massacrando la famiglia Atreides per il controllo della preziosa Spezia presente sul pianeta Arrakis, precedentemente assegnata a loro per l’amministrazione, direttamente dall’imperatore. Il Barone Harkonnen è un tremendo tiranno con due nipoti psicopatici, l’inquietante Bestia Rabban, interpretato da Dave Bautista e l’ancor più folle Feyd-Rautha, interpretato da Austin Butler.
Dall’altra parte ritroviamo il sopravvissuto Paul Atreides, interpretato da Timothée Chalamet, unitosi alla causa dei Fremen e pronto a combattere nella resistenza, in questo clima di guerra c’è spazio anche per l’amore. Ha modo di conoscere la protagonista dei suoi sogni, Chani, interpretata da Zendaya, di cui si innamora perdutamente. Il suo ruolo prendere una via più grande, viene considerato dal guerrieri Stilgar, interpretato da Javier Bardem, il loro messia. La madre di Paul, Jessica (Rebecca Ferguson) perora la causa dall’alto diffondendo il verbo che sua figlio sia indiscutibilmente il messia.
La resa dei conti tra i Fremen e gli Harkonnen
Le sequenze diventano sempre più imponenti e di grande impatto scenico, il cast si ampli diventando davvero stellare e vederli tutti insieme sullo schermo rende la pellicola ancora più grande, nonostante alcuni grandi personaggi abbiamo un ruolo ancora secondario. La resa dei contri tra i Fremen e gli Harkonnen è di grande soddisfazione ponendo Villeneuve dell’olimpo dei grandi del cinema.
È quasi impossibile immaginare che si potesse fare meglio di così, la pellicola ha tutte le carte in regola per essere un film che si impone nella storia del cinema con un’audacia rara e grande ambizione, le molte trame si intrecciano perfettamente dando a ognuna il suo spazio e il suo tempo, si tratta di un colossal come non se ne vedevano da anni ed è un gioia sapere che ci siano ancora registi che hanno una visione così grande da regalarci il film da vedere assolutamente al cinema.