Diodato porta i segni della malattia, lo sta logorando da tempo: sul palco con coraggio | Un male terribile
Diodato sta riscontrando il consenso del pubblico grazie al suo brano, ma non tutti sanno che porta il peso di un male tremendo.
Sul prestigioso palco dell’Ariston torna Diodato con il brano Ti muovi, lo stesso aveva vinto il Festival di Sanremo con il meraviglioso brano Fai rumore nel 2020. Ma oggi sale sul palco con un mostro oscuro che si porta dentro. Al Festival della canzone italiana non ci sono soltanto brani orecchiabili, outfit spettacolari e applausi fragorosi. Il teatro dell’Ariston, infatti, ospita artisti che attraverso la loro musica raccontano temi importanti, difficili e toccanti ma riescono anche a superare i loro momenti bui proprio grazie alla musica.
Uno di questi è proprio l’artista in gara Diodato, il nome d’arte di Antonio Diodato, che fa parte della kermesse Sanremo 2024 con la canzone Ti muovi. Erano tre anni che l’artista non calcava il palco dell’Ariston ma la grande trepidazione da parte dei fan è stata interrotta in malo modo perchè, nel momento in cui il cantante si è presentato, è calato il gelo in platea.
Questo perché Diodato si è presentato con un viso più emaciato e sciupato dimostrando come il privato può annientare una persona e renderla uno straccio. Fortunatamente la musica ha aiutato, e continua a farlo, l’umore del cantante. La tremenda malattia che sta consumando l’artista è evitante, divorandolo dall’interno.
Il cantante nato ad Aosta porta le cicatrici evidenti di un male terribile e devastante dal quale è difficile sfuggire. La malattia che sta cercando di abbattere Diodato è la depressione, un male invisibile che può portare ad un drammatico epilogo. L’artista non ha mai apertamente rivelato il fatto di soffrire di depressione ma si può comprendere il suo stato d’animo dalle sue parole e dalla sua persona.
L’altro Diodato
Dopo la vittoria del 2020 con Fai rumore, il cantate ha voluto prendersi una pausa dai successivi Festival perché non voleva che la sua carriera si basasse soltanto su questo evento annuale ormai iconico del nostro paese. L’artista ha vissuto un periodo di vita complicato dove non sapeva a chi rivolgersi o dove aggrapparsi per non perdere la bussola e la lucidità.
Non essendo Diodato un credente (nonostante il suo cognome) non sapeva cosa fare mentre si vedeva scorrere tra le mani gli avvenimenti che gli stavano capitando senza riuscire né a trattenerli né a deciderne il fato. Come ha affermato l’artista, non si trattava di un periodo di depressione vera e propria ma di una sorta di sospensione, un momento in cui non riusciva ad interagire con la propria vita.
Musica salvifica
Per fortuna, Diodato è riuscire a riprendere la sua vita in mano grazie alla sua passione per la musica capace di farti immergere in alcuni momenti bui della tua vita ma anche farti riemergere da essi. In questa settantaquattresima edizione del Festival di Sanremo l’artista gareggia con Ti muovi, un brano che vuole portare un messaggio.
Questa canzone parla di movimento e del fatto che momenti che si pensa aver superato possono facilmente ritornare senza avvisare e ci fanno muovere qualcosa dentro. È necessario muoversi per evitare di sprofondare nell’incubo passato ma nel muoversi stesso c’è il pericolo di cadere di nuovo nell’oblio. Una canzone che dice molto più di quanto Diodato non abbia mai fatto, essendo molto riservato del suo privato.