Mauro Corona, tra i pochissimi superstiti della tragedia: illeso per miracolo | Quella mano assassina

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Mauro Corona sfiora la tragedia

Una vera carneficina quella che ha visto coinvolto Mauro Corona che è rimasto illeso per miracolo, sono infatti stati pochissimi i superstiti.

Le tragedie arrivano sempre all’improvviso e colpiscono chiunque, indipendentemente dal suo ceto o da chi rappresenti per la società. Questa volta è toccata ad una figura di spicco nel mondo della televisione ma, soprattutto, in quello della scrittura. Il protagonista dell’evento traumatico e drammatico è Mauro Corona.

Corona è uno scrittore, scultore ed alpinista diventato anche creatore di best seller dedicati proprio all’alpinismo. Dal 2018 è entrato anche nel mondo patinato della televisione e, più precisamente, fa ‘coppia fissa’ con la giornalista Bianca Berlinguer nei suoi programmi tv. In queste occasioni, Mauro appare rude e sempre con la battuta pronta ma in pochi sanno la tragedia che lo ha sfiorato.

L’alpinista, infatti, è stato miracolato da qualcuno che tiene molto a lui dal momento che è riuscito a rimanere illeso dopo un incidente praticamente mortale che ha lasciato ben pochi superstiti, oltre a lui. Si tratta di una vera e propria carneficina dove duemila persone hanno perso la vita. Mauro è rimasto illeso per miracolo ed ha avuto la forza di raccontare tale dramma.

Il doloroso episodio risale al 9 ottobre del 1963 alle ore 22.39, quando una copiosa e furiosa valanga si è verificata dopo che dalla costa del Monte Toc si era staccata una frana lunga 2 km composta da 300 milioni di metri cubi rocce e terra. La rottura della diga ha sormontato le abitazioni di San Martino e Longarone, lasciandole completamente seppellite.

In pochi sopravvissero

Mauro e tutta la sua famiglia sono riusciti ad uscire illesi da quel tragico evento grazie alla protezione di un gigante silenzioso. Si tratta del Monte Borgà che ha deviato la traiettoria dell’onda formata da terra e rocce, salvando l’intera famiglia Corona per un miracolo. Gli anziani hanno preteso che si dirigessero verso la vetta della montagna per ripararsi in un rifugio.

Nel frattempo, un compaesano di Mauro era uscito per andare a controllare la situazione dopo che l’onda distruttiva era passata e ciò che si era ritrovato davanti agli occhi è stato uno spettacolo spettrale e devastante. Interi paesi ricoperti e distrutti dalla frana. Ai piedi della montagna dove Mauro e la sua famiglia hanno trovato rifugio, al termine del passaggio della frana, il luogo era tutto giallo e silenzioso. Poco dopo sono arrivati i soccorsi.

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Il paese dopo la devastazione della frana

Una popolazione dilaniata

Mauro e i pochi superstiti sono stati sfollati a Cimolais, dividendo la comunità in due: una parte è stata trasferita in Veneto e l’altra nella pedemontana friulana. Dal momento della tragedia, nessuno è andato a vedere il paese che non c’è più, distrutto dalla frana devastante caduta dal Monte Toc.

La cosa che Corona non riesce a sopportare è il fatto di aver dimenticato ed accantonato la tragedia di Erto, un paese che prima c’era e adesso non esiste più nemmeno nei ricordi delle persone, se non dei pochi superstiti. Il giornalista Dino Buzzati aveva scritto sul Corriere della Sera che l’evento era stato come un masso piombato su un bicchiere, ma Mauro Corona ha risposto così: “Quel masso non è caduto, ma l’ha lanciato la mano assassina dell’uomo, inseguendo il profitto a scapito di duemila vite umane”.