Imu e Tari, da questa data non devi più pagarli: attenzione a non sbagliare | Più soldi per tutti
Tra le tasse più odiate dagli italiani ci sono sicuramente Imu e Tari, ma controlla questa data perché non le paghi più.
Un modo di dire diffuso in tutto il mondo recita: “al mondo le uniche cose certe sono la morte e le tasse”. Questa formula è stata resa famosa da una lettera di Benjamin Franklin, uno dei Padri Fondatori degli Stati Uniti, ma il suo primo utilizzo conosciuto risale addirittura al 1716, nella commedia teatrale Il calzolaio di Preston di Christopher Bullock.
Se Bullock avesse o meno clonato la frase egli stesso non è dato sapere, ma ciò che ad oggi risulta chiaro è la lucidità di tale affermazione già trecento anni fa. Ogni generazione ha vissuto sulla propria pelle quell’adagio durante questi tre secoli, e i cittadini italiani non sono da meno.
Le tasse sono odiate da tutti e negli ultimi anni sono diventate sempre di più un peso doloroso sulle spalle degli italiani, turbati non tanto dal pagamento delle imposte, quanto dal far combaciare questi doveri fiscali con la precarietà del lavoro, l’inflazione, il costo della vita in aumento e così via.
Per poter salvare la pelle e risparmiare qualche soldo si fanno molti sacrifici ma fino ad un certo punto è possibile continuare con questi salti mortali; urge un intervento del governo per arginare la pressione fiscale e permettere ai cittadini di respirare. Un provvedimento del genere già esiste, ma vale solo se stai attento alla data.
Non paghi più tasse da questa data
Se sei una persona diligente ai massimi livelli saprai già che c’è una data dalla quale non devi pagare più un centesimo di tasse. Si tratta di una legge italiana che si applica alle imposte ma non solo e punta a proteggere coloro che sono debitori di un certo onere dal comportamento passivo del loro creditore; è una cosiddetta interruzione di diritto.
Si sta parlando ovviamente della prescrizione, termine che si sente molto applicato nell’ambito del Codice Penale ma che vale anche per le tasse. Può capitare di ricevere delle notifiche di pagamento a distanza di mesi, se non anni, dallo sfruttamento di un servizio, ed in alcuni casi non siamo più obbligati a pagarle.
Come funziona la prescrizione
La prescrizione lavora su due tempistiche diverse a seconda del tipo di imposta. Per i tributi locali come Imu, Tari, le sanzioni ed il bollo auto la prescrizione scatta dopo 3 anni dalla comunicazione di un dovuto pagamento. Per le tasse come Irpef, Ira, Ires, canone Rai, diritti camerali, imposta catastale, ipotecaria e di registro il periodo è invece di ben 10 anni.
Si ricorda che il conteggio per i termini di prescrizione deve cominciare dal giorno successivo alla ricezione dell’ultima notifica di pagamento; in altre parole, se il nostro creditore mantiene un comportamento attivo tramite notifiche ed avvisi la prescrizione potrebbe non scattare mai e dovremo mettere mano al portafoglio.