Circeo, la serie devastante Rai: ma cosa c’è di vero? | Una strage mostruosa
La serie tv Circeo ha riscosso un grande apprezzamento da parte del pubblico Rai, ma cosa c’è di vero? Scopriamo di più.
Nelle ultime settimane, la fiction “Circeo” trasmessa in prima serata su Rai 1 ha catturato l’attenzione del pubblico italiano, suscitando conversazioni e riflessioni sulla strage del Circeo avvenuta negli anni ’70.
La serie, già trasmesa su Paramout l’anno scorso e ora giunta al pubblico generalista del primo canale, ha raggiunto un successo significativo per molteplici ragioni: è intrattenimento costruito decentemente ma offre anche un potente messaggio sociale.
La trama della fiction si snoda attorno alla strage del Circeo, uno degli eventi più tragici della storia italiana. Nel settembre del 1975, due giovani ragazze, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, furono vittime addescate da un gruppo di ragazzi di buona famiglia, portate nella villa di uno di questi e abusate per quasi trentasei ore.
Rosaria morì dopo le ripetute percosse mentre Donatella riuscì a salvarsi soltanto perché ebbe la lucidità di fingersi morta, così caricata sulla macchina venne lasciata nel bagagliaio dell’auto mentre il gruppo di assassini andò a cena. Donatella, con un filo di voce, riuscì a chiedere aiuto e venne salvata dalle grinfie brutali di chi aveva abusato di lei e della sua amica e aveva barbaramente ammazzato Rosaria.
Il focus della serie “Circeo”
Una vicenda di dolore e violenza tra le pagine più oscure per il nostro Paese ma che ha avuto risvolti importanti per la Legge Italiana L’orrore di quel momento ha scosso profondamente l’opinione pubblica e ha portato a una serie di eventi giudiziari che hanno segnato la storia del paese. Durante il procedimento, infatti, a prendere le parti di Donatella, si erano aggiunte un nutrito gruppo di femministe con l’intenzione di cambiare la normativa sullo stupro. Un traguardo raggiunto nel 1996 grazie soprattuto alla portata mediatica del processo sulla strage del Circeo che ha visto gli imputati condannati con l’ergastolo e lo stupro dichiarato ‘delitto contro la persona’ e non più un’offesa alla morale.
La miniserie di Rai 1, benché racconti soprattutto all’inzio la violenza inaudita subita da Donatella e Rosalba, mette al centro della sua discussione, il periodo post trauma analizzando nello specifico le fasi processuali e le conseguenze psicologiche che un evento di questa portata può avere su una donna. In particolare, si sofferma sulla figura di Donatella Colasanti, una delle vittime, che è diventata un simbolo importante del movimento femminista dell’epoca. Donatella ha rappresentato la lotta per l’uguaglianza di genere e l’auspicio per assistere finalmente alla fine della violenza contro le donne.
“Circeo” è una sera da vedere
La serie “Circeo” ha accuratamente ritratto questo periodo storico, esplorando le dinamiche sociali e politiche dell’epoca. La fiction, pur romanzando alcune parti del processo, lo fa con l’obiettivo di trasmettere un messaggio forte contro la violenza di genere. La narrazione si concentra sulle emozioni, sui conflitti e sulle lotte delle vittime, cercando di sensibilizzare il pubblico sull’importanza di combattere la violenza e le discriminazioni.
Gli attori della serie hanno ricevuto ampi elogi per le loro performance straordinarie. La capacità di trasmettere l’angoscia, la rabbia e la determinazione dei personaggi ha contribuito notevolmente all’impatto emotivo della serie. Circeo è la miniserie da recuperare poiché non si tratta solo di un’opera di intrattenimento, ma un di un viaggio nella storia italiana che riflette sulle battaglie del passato e sulle sfide ancora più che mai attuali.