I Leoni di Sicilia, le differenze clamorose tra storia vera e Serie Tv | Un passo falso dopo l’altro
I Leoni di Sicilia ha avuto un grandissimo successo, ma si distanzia davvero tanto dalla storia vera e in alcuni casi è un vero passo falso.
I Leoni di Sicilia è la nuova serie tv di successo tutta italiana. Diretta da Paolo Genovese, lo show è disponibile su Disney+ e al momento conta 8 episodi.
La serie è tratta dall’omonimo romanzo di Stefania Auci e racconta delle vicende dei Florio, famiglia di armatori e imprenditori calabresi che si trasferisce a Palermo per aprire un’aromateria. I fratelli Paolo (Vinicio Marchioni) e Ignazio (Paolo Briguglia) fondano l’attività, ma è Vincenzo (Michele Riondino), il figlio di Paolo, a cerare un vero e proprio impero commerciale.
Vincenzo è un uomo ambizioso che punta a essere trattato come i nobili siciliani. In cerca di una donna d’alto rango, Vincenzo si innamorerà alla fine di Giulia Portalupi (Miriam Leone), una borghese.
La serie ha cercato di rendere giustizia al romanzo ma lo ha fatto in un modo che i fan non si sarebbero aspettati, ovvero modificando molte parti della trama e dei personaggi.
Le differenze con il romanzo
Stefania Auci ha deciso di non partecipare alla scrittura della sceneggiatura, e c’è un motivo: la serie presenta molte differenze con il libro. Innanzitutto la serie tv descrive i personaggi in modo un po’ diverso dal libro. Attenzione, non parliamo di stravolgimento: semplicemente negli episodi si dà più risalto ad alcuni aspetti del carattere dei protagonisti rispetto ad altri. Questo è opportuno ai fini della storia e soprattutto alle questioni famigliari che la serie vuol trasparire.
Giulia Portalupi, per esempio, ha dei tratti femministi molto più mercati rispetto al libro, anche se nella storia originale il personaggio usa molte più sfaccettature di quelle che appaiono in tv. Di certo non è semplice trasporre una storia del genere lasciando invariate le sensazioni che si provano durante la lettura, ma a volte sembra che vengano ignorati aspetti che dovrebbero avere un’importanza maggiore.
I Leoni di Sicilia punta all’estero
Un aspetto per cui molti hanno storto il naso è la scelta delle musiche come accompagnamento di alcune scene: i fan dei libri si aspettavano un’atmosfera più vicina a quella di fine ‘700 – inizio ‘800 dove è ambientata, e si sono invece ritrovate con un mix di vecchio e nuovo che in molti casi stona e impedisce di godersi a fondo le scene.
L’obiettivo della produzione è arrivare anche all’estero e conquistare i telespettatori stranieri come ha fatto il libro; il timore però è che l’accoglienza sia ancora meno calorosa che in Italia, dove tutto sommato quel po’ di sano campanilismo gioca un ruolo importante nel far apprezzare il prodotto e gli attori. Difficile prevedere che cosa ne penseranno gli spettatori internazionali.