Operazione Soulcatcher: il film Netflix che vi farà rimpiangere di aver premuto play | Il misero fallimento
Un enorme buco nell’acqua che avrebbe potuto essere qualcosa di interessante ma che, alla fine, ha fallito miseramente la missione.
Un gruppo di soldati viene incaricato di recuperare una potente arma che, se nelle mani sbagliate, potrebbe distruggere l’intera umanità. Il protagonista della storia, Kiel, anch’esso soldato, è coinvolto anche da un punto di vista personale in questa missione, dal momento che suo fratello è morto proprio a causa di quest’arma.
Quest’ultima, se utilizzata con gli scopi inziali, potrebbe addirittura curare le persone affette dal cancro ma, dato che lo scienziato inventore della suddetta arma viene rapito e costretto aa manometterla, lo scopo dell’arma cambia radicalmente. Infatti, quest’ultima finisce con il trasformare le persone in psicopatici aggressivi ed assassini.
Kiel e la sua squadra dovranno trovare un modo per salvare lo scienziato ed evitare che l’arma rovini altre vite innocenti. Tutto questo mentre il soldato deve fare ancora i conti con il suo recente trauma , ovvero la perdita del fratello Piotr.
Operazione Soulcatcher è un film polacco di genere azione disponibile sulla piattaforma streaming Netflix dallo scorso 2 agosto. La pellicola è diretta da Daniel Markowicz, noto regista polacco per film come Diablo e Lesson Plan. In questi film, inoltre, il regista ha già lavorato con l’attore che interpreta il protagonista, ovvero Piotr Witkowski.
Film inconsistente e privo di coinvolgimento
Per l’intera durata della pellicola, stiamo parlando di un’ora e 40 minuti, non assisterete ad una singola scena in cui vi sentirete trasportati nell’azione, nella suspence o nel dolore dei protagonisti. Il film è un continuo susseguirsi di scene, che si alternano tra momenti di azione, momenti di esplorazione, momenti di turbamento e momenti di lutto, nelle quali non si prova altro che noia e perplessità.
I personaggi non sono per niente carismatici, le scene sono insignificanti e confusionarie e la storia è monotona e priva di momenti inaspettati (benchè si tratti di un film d’azione). Lo spettatore si sente un estraneo davanti allo schermo, senza empatizzare con le situazioni in cui versano i vari personaggi e senza comprendere fino in fondo che cosa volesse trasmettere in quel momento il regista. Un film di poco spessore.
Una trama valida gettata al vento
La storia di per sé poteva anche funzionare bene. Certo, non sarebbe stata la prima volta che guardavamo un film con protagonista un uomo tormentato dalla morte di una persona cara e che deve fare i conti con una vita dura e spietata. Tuttavia, questo genere di trame per i film d’azione reggono bene e al pubblico non dispiacciono affatto. Quello che qui non funziona è il fatto che i personaggi non coinvolgono lo spettatore, non lo fanno rattristare e/o ridere con lui e il filone della storia segue l’andamento dei personaggi stessi.
Alla fine, ci ritroviamo con una sequela di scene alternate per tema, senza sentirne il pathos necessario. Anche in quelle più drammatiche, vediamo invece come siano rese ridicole, perché troppo distaccate ed insignificanti. Cosa più importante: se non si empatizza con i personaggi, le scene più o meno drammatiche non impattano il pubblico. Se volete perdere del tempo, guardatevi Operazione Soulcatcher.