Mixed by Erry: la musica giustifica i mezzi | Recensione
Mixed by Erry è un film del 2023 diretto dal regista Sydney Sibilia basato su fatti realmente accaduti, incentrato sulla storia dell’impero messo in piedi dai fratelli Frattasio negli anni ’80, grazie alla vendita di musicassette contraffatte.
Alla fine degli anni ’70 Enrico Frattasio è un ragazzino nato in una famiglia umile di Forcella, appassionato di musica che lavora in un negozio di elettrodomestici, giocando a indovinare chi è a cantare le canzoni che passano in radio.
Il suo sogno è fare il Dj ma, a causa di un carattere troppo timido, non riesce a farsi notare, e il suo unico sfogo è mixare compilation in audiocassette per i suoi amici, e per piccoli clienti.
Quando il negozio chiude, a Enrico balza l’idea di fare della sua passione il suo lavoro e, così, inizia a creare musicassette personalizzate per gli abitanti del quartiere, aprendo anche un negozietto.
Pieno di ambizioni e di talento, Erry continua a puntare sempre più in alto e, insieme ai fratelli Peppe e Angelo, realizzerà una vera e propria impresa con un grandissimo giro di affari, numerosi laboratori in cui mixeranno migliaia di audiocassette, il che, tuttavia, comporterà una serie di problemi con la legge.
Un’armonia di tragico e comico
Il racconto autobiografico percorre passo dopo passo la strada verso il successo intrapresa da Erry insieme ai suoi fratelli. Una strada tortuosa in cui non importa il mezzo ma il fine, come insegna loro padre. Per tutta la durata del film lo sguardo del pubblico è tutt’altro che contrariato da questa filosofia di vita, ma ne è meravigliato, quasi compiaciuto e pieno di ammirazione per quella genialità accompagnata da una grande semplicità d’animo e naturalezza nel fare le cose, al punto che non distinguere più quello che è giusto da ciò che è sbagliato.
A puntualizzarlo, solo il fastidioso carabiniere, accanito nell’inseguimento di questi “pirati” e, sicuramente, per cui non fa il tifo nessuno: forse anche perché non siamo nei panni di chi fa canzoni. La mano del regista, infatti, lascia intravedere una sorta di simpatia per i “criminali” ridicolizzando, invece, i tentativi del carabiniere per incastrarli: ma, a non farcelo proprio piacere, sono gli atteggiamenti forzati e troppo enfatizzati del suo interprete. Unica nota fuori posto, forse, di un film ben architettato e realizzato, in cui vive un’armonia perfetta tra il tragico e il comico, lasciando lo spettatore con il sorriso sulle labbra per tutta la sua durata.
Dalla lira all’euro
Tra la nostalgia di tempi che non torneranno più, Mixed by Erry è un racconto che riporta in vita l’Italia dei pantaloni a vita alta e dei capelli cotonati, all’interno di una piccola realtà ambientata a Napoli con le sue storie di quartiere, di bambini che crescono troppo in fretta, di gente umile che vende il te al mercato, di chi sogna in grande e fa di tutto per raggiungere i suoi obiettivi.
Tempi e ricordi di quando era impensabile ascoltare la musica dal proprio cellulare e così, affamato delle note delle tue canzoni preferite le cercavi in radio, nei dischi in vinile e poi ovviamente, nelle cassette. Tempi in cui ogni cosa sarebbe cambiata da un momento all’altro: un attimo prima eri un dio, l’attimo dopo chiuso in cella. Utile e poi inutile, dalle cassette ai CD, dalla lira all’euro.