Come Il Trono di Spade ha cambiato il personaggio di Varys (in peggio)
L’ottava stagione de Il Trono di Spade è vista da molti come la rovina finale, ma il declino era già iniziato da molti anni.
Il Trono di Spade ha vissuto una parabola televisiva unica, da sogno ed incubo contemporaneamente, ridefinendo le regole di come andava fatto una serie TV e, infine, di come non andava fatta. In particolare la Stagione 8, l’ultima stagione, è ricordata da tutti con rammarico per la frettolosità e l’approssimazione con cui sono state aperte e chiuse delle storyline che chiamare importanti sarebbe riduttivo: la Lunga Notte ed il conflitto con Cersei sono le due più centrali.
Il declino – e l’allontanamento dei libri, che sembra esserne direttamente proporzionale – è iniziato però da molto prima. Le ultime stagioni de Il Trono di Spade hanno messo da parte i personaggi ed hanno puntato tutto sulla spettacolarità ed epicità della storia, dipingendo i personaggi con tinte più nette invece che la scala di grigi che avevamo imparato a conoscere e semplificando le storyline stesse: uno dei personaggi che ha subito questo trattamento e ne ha pagato le conseguenze è stato Varys.
Varys nella serie
Varys, il Ragno e Maestro dei Sussurri, è un personaggio misterioso ed intrigante, capace di sentire il più piccolo dei mormorii e dagli obiettivi non sempre scrutabili. Come quasi tutti i personaggi e storyline de Il Trono di Spade, troviamo una precisa coincidenza fra libri e serie fino alla Stagione 4 (eccezion fatta per Robb, principalmente); infatti nella Stagione 5 Varys lascia Approdo del Re insieme a Tyrion, spaventato che la colpa per la morte di Tywin potrebbe ricadere su di lui.
Varys si mette quindi al servizio di Daenerys (come lo era fin dall’inizio, quando lo vediamo complottare in segreto con Illyrio Mopatis) e giura di esserne fedele nella verità. Questo giuramento servirà a ben poco in quanto Varys, convinto che Daenerys non fosse più la scelta migliore per il reame, tenta di avvelenarla e verrà bruciato vivo da Drogon come punizione. Così come è accaduto per l’altro grande complottista della serie, Ditocorto, Varys termina il suo viaggio sottotono.
Varys nei libri
Nei libri accade tutt’altro, dato che Varys non abbandona Approdo del Re ma vi rimane durante l’ascesa dell’Alto Passero e del Credo Militante, quando Kevan Lannister, fratello di Tywin, cerca di ristabilire l’ordine fungendo da Re de facto al posto di Tommen. Mentre nello show questo personaggio viene ucciso dall’esplosione del Tempio di Baelor insieme a molti altri, nel libro è proprio Varys a togliere di mezzo Kevan, che non desidera l’ordine che questi intendeva ristabilire.
Il Varys letterario vuole posizionare sul trono Aegon Targaryen, il figlio sopravvissuto di Rhaegar (che nello show è stato tagliato ed il suo spirito affidato in parte a Daenerys, in parte a Jon) e preferisce che i Sette Regni siano in balia del caos così da favorire l’ingresso di Aegon. Nei libri Varys rimane un giocatore attivo del gioco dei troni, mentre nello show è relegato in panchina ed il suo talento sprecato.
Il declino dei personaggi iniziò in tempi non sospetti
L’arco narrativo di Varys è solo uno di quelli andati in malora nella serie – sul quale anche il suo attore, Conleth Hill, ebbe molto in contrario. In tanti dividono Il Trono di Spade in prima e dopo Tywin Lannister, che grazie al suo peso politico e la brillante interpretazione di Charles Dance garantiva sempre momenti di grande potenza. L’episodio finale della Stagione 4 taglia la confessione che Jaime fa a Tyrion riguardo la sua ex moglie Tysha. Questo momento rende Tyrion un personaggio oscuro, quasi detestabile, che arriva a violentare (due volte) una prostituta chiamata “Ragazza Tramonto”; nello show, invece, Tyrion rimane un personaggio positivo.
Enormi ed importanti storyline vengono tagliate, convinzioni precise dei personaggi ignorate, così come qualsiasi problematica legate agli spostamenti di eserciti e persone. Il tutto comincia a giocarsi sull’epicità del momento ed alcuni personaggi vengono messi al centro e trattati come gli eroi della storia, a cominciare da Jon Snow fino a Daenerys ed Arya Stark. La differenza sta nel fatto che le Stagioni 5 e 6 riuscivano a offrire un’epicità credibile, mentre alle Stagioni 7 ed 8 spettava l’ingrato compito di chiudere la storia, ma il declino era già cominciato da tempo.