Only Murders in the Building 3, il grande show di Meryl Streep va in scena | Recensione episodio 3
Il terzo episodio di Only Murders in the Building prepara la stagione per le indagini e mostra la Steep in forma smagliante.
Only Murders in the Building ha un grande cast, lo sapevamo già dai trailer, ma non sapevamo come si sarebbero mossi all’interno della trama, con il terzo episodio abbiamo un assaggio del grande spettacolo che andrà in scena.
Meryl Streep si mostra in tutto il suo splendore in una performance da brividi, e questo è solo l’inizio, se il tenore della stagione rimarrà questo, sarà un terzo viaggio ne true crime favoloso.
L’episodio si apre su Oliver al pianoforte intento a suonare qualche canzone da presentare a Donna e Cliff per far sì che decidano di produrre nuovamente lo spettacolo, che adesso è diventato un musical, nonostante gli sforzi non riesce a preparare nulla che li affascini.
Donna gli dice che un musical ha bisogno di quella canzone capace di far arrivare persone anche dall’altra parte del mondo solo per ascoltarla, se riuscirà a trovare questa canzone iconica in tre giorni prenderanno in considerazione l’idea di produrlo.
Nel frattempo, Charles e Mabel iniziano le indagini per il podcast Only Murders in the Building per scoprire chi ha ucciso Ben, il primo indizio che prendono in considerazione è il fazzoletto che la star ha regalato a tutti i membri della pièce prima di morire. Chi non ha il fazzoletto potrebbe essere l’assassino.
Affiorano i primi sospettati
Charles viene chiamato da Oliver per le prove, il suo compito è chiedere a tutti di quel fazzoletto e lo fa in modi davvero assordi, ne frattempo Mabel inizia le ricerche di qualche indizio all’interno dell’attico del caro estinto prima che il fratello lo sgomberi. Mentre sale in ascensore incontra il documentarista Tobert, che lui sta andando all’appartamento, entrambi dicono di dover recuperare qualcosa, ma fin da subito si intuisce sono li per un altro motivo. Dickie, però, entra nell’appartamento e i due si nascondo nell’armadio, questo gli da la possibilità di conoscersi meglio e Mable scopre che Tobert sta cercando un filmato della notte in cui Ben è morto.
Oliver, intanto, nel suo appartamento ha chiamato il cast per metterlo al corrente che adesso lo spettacolo sarà un musical e nessuno sembra particolarmente entusiasta, l’unica che sembra esserne contenta è Loretta, ma ha anche avuto un’audizione per uno show televisivo che potrebbe svoltare la sua carriera, adesso che il suo manager è il fratello di Ben per lei potrebbe cambiare tutto.
Gli amori serpeggiano in questa stagione
Oliver e Loretta si trovano al pianoforte e condividono un momento particolarmente intimo, anche se rimane sul piano professionale, lei si espone confessando quando sia ‘innamorata’ degli spettacoli di Oliver e che nel suo caos caotico si nasconde un’animo vulnerabile e questo lo rende speciale. A interrompere tutto arriva Dickie che conferma a Loretta di aver ottenuto la parte, questo vorrebbe dire rinunciare allo spettacolo di Oliver per iniziare le riprese a Los Angeles.
Oliver non accetta di perdere la sua stella e la minaccia di farle causa perché ha firmato il contratto con lui, una mossa che lui stesso detesta. Infatti subito dopo si scusa, le chiede solo un favore prima che vada, di cantare la ninna nanna della tata davanti a Donna e Cliff, la performance è uno dei momenti più incredibili di tutta la serie, un vero tocco di classe, Oliver è talmente entusiasta che bacia Loretta e i produttori decidono di finanziare lo spettacolo.
La telecamera nascosta rivela un indizio
Mabel convince Tobert a mostrarle cos’ha ripreso la telecamera nel camerino di Ben la sua ultima sera di vita, scoprono che non era solo, ma non viene mai ripresa la persona con cui sta discutendo. Intanto, mentre Loretta canta, anche Kimer si fa trascinare dall’interpretazione e sale sul palco, ma lei capisce che rimarrà sempre la seconda ed è una cosa che non può sopportare. Proprio sul finire veniamo a sapere che lei non ha più il fazzoletto, ma qualcosa fa pensare che non sarà l’unica grande sospettata.
Il terzo episodio è una vera esplosione, serve essenzialmente per mettere le basi della storia, ci introduce ai personaggi con più accuratezza e mostra la grandiosità della Streep con un’interpretazione che da sola potrebbe vincere benissimo un Emmy. Questa terza stagione potrebbe anche rivelarsi la migliore di tutte e sarebbe un record, visto che anche le altre due sono dei capolavori. Only Murders in the Building continua a mantenere uno standard altissimo e questo è un pregio raro.