Tragico lutto nel mondo della musica: l’ultimo misterioso e drammatico post prima di morire
Il mondo della musica perde una grande artista, la cantante irlandese Sinead O’Connor deceduta oggi a 56 anni.
La vita della O’Connor si chiude un anno esatto dopo il decesso di uno dei suoi quattro figli, Shane, morto suicida all’età di 17 anni quando nel gennaio del 2022 è scappato dall’ospedale psichiatrico in cui si trovava sotto osservazione per tendenze suicide.
Ma questo è solo uno degli ultimi capitoli di profondo dolore e drammi che ha dovuto affrontare la cantante nella sua tormentata vita, nata a Dublino nel 1966 quando a soli 9 anni ha subito il primo trauma, affidata alla madre alcolizzata e depressa, la stessa che qualche anno dopo morì in un incidente stradale nel 1985, in seguito Sinead ne denuncio gli abusi.
Da quale momento venne spedita dal padre in diversi collegi a sfondo cattolico e proprio in questi sviluppo il suo rapporto conflittuale con la religione e venne espulsa, in seguito furono diversi i momenti della sua carriera che la misero in difficoltà, uno di questi fu al Saturday Night Live dove all’insaputa di tutti decise di cambiare le parole di War la celebre canzone di Bob Marley usandola come strumento per denunciare la pedofilia all’interno della chiesa cattolica.
Forse il momento ancora più disgraziato e famoso è stato quando davanti alla telecamera strappò la fotografia di Papa Giovanni Paolo II dichiarando: “combatti il vero nemico”. Un gesto che la esclude dal panorama musicale gettandola in una profonda depressione e costringendola a chiedere pubblicamente scusa in seguito per poter tornare a fare la cosa che sapeva fare meglio: cantare.
Sinead O’Connor, sovversiva, ribelle e profondamente depressa
Sì perché Sinead è stata sicuramente una sovversiva, una anticonformista, una ribelle, ma soprattutto è stata una delle più grandi voci degli anni Ottanta e Novanta, alcune delle sue canzoni sono diventate degli inni, come Nothing Compares 2 U scritta da Prince. Nel 2015 decise che non l’avrebbe più cantata perché non la sentiva più sua. Nel 2018 decise di convertisti alla religione musulmana e al momento della sua morte il suo nome era Shuhada Davitt.
La vita di Sinead O’Connor è stata devastante a livello fisico e psicologico, ha combattuto contro la depressione negli ultimi anni, nel 2017 pubblicò un video di 11 minuti che diede una scossa all’opinione pubblica in cui diceva: “Sono da sola, tutti mi trattano male e sono malata. Le malattie mentali sono come le droghe. Vivo in un motel Travelodge in New Jersey e sono da sola. E non c’è niente nella mia vita eccetto il mio psichiatra, la persona più dolce al mondo, che mi tiene in vita. Voglio che tutti sappiano cosa significa, e perché faccio questo video. Le malattie mentali sono come le droghe, sono uno stigma. All’improvviso, tutte le persone che dovrebbero amarti e prendersi cura di te ti trattano male”.
Un misterioso e drammatico ultimo post prima della morte
Poi è arrivato quel tremendo 2022 con la morte del figlio diciassettenne avuto con il cantante folk Doal Lunny e da cui non si è mai più ripresa, è stata lei stessa a darne notizia su Twitter con un messaggio straziante: “Da allora vivo come una creatura notturna non morta. Era l’amore della mia vita, la lampada della mia anima. Eravamo un’anima in due metà. È stata l’unica persona che mi abbia mai amato incondizionatamente”.
Queste parole sono state ‘profeticamente’ le ultime di Sinead O’Connor pubblicamente, dopo di che si chiuse completamente in se stessa fino a oggi, giorno di lutto in cui è stata trovata priva di vita nella sua abitazione, la cantante era in cura presso una clinica di igiene mentale e anche se attualmente non sono state rese note le cause della morte, è stata esclusa l’ipotesi del suicidio.