Il Trono di Spade: Bran era davvero la scelta migliore per diventare Re?
Il Trono di Spade è finito da quattro anni ed il tempo passato ci da una visione d’insieme oggettiva sul suo dibattuto finale.
Il Trono di Spade è stato uno dei fenomeni televisivi più potenti di sempre, e forse quello che ha deluso di più i suoi fan col finale. Certo, ci sono stati altri show che non sono finiti come il pubblico sperava, ma spesso si trattava solo dell’episodio finale o di una manciata di episodi andati storti. L’intera ottava stagione de Il Trono di Spade ha pochi spunti interessanti, ma anche la settima stagione aveva dato il via ad un vero e proprio declino a livello di narrativa e coerenza.
Fra le varie scelte fatte dagli showrunner nel finale c’è quella di affidare la guida dei Sei Regni (con l’uscita del Nord dall’influenza di Approdo del Re) a Bran lo Spezzato, il giovane Stark divenuto l’entità nota come Corvo con tre occhi. La decisione è stata accolta malamente dalla maggior parte degli affascinati, ma è stato davvero un errore? Oggi, approfittando della visione d’insieme che il tempo trascorso ci offre, possiamo confermare o smentire questa nozione.
Non c’erano altri validi candidati al trono
A seguito delle guerre al Re della Notte e a Cersei, e dopo la morte di Daenerys per mano di Jon Snow, Tyrion e i lord dei vari Regni si trovano costretti a trovare una soluzione valida per la guida di Westeros. Dopo aver scartato la proposta democratica di Sam i nobili e cavalieri lì riuniti vengono convinti da Tyrion ad eleggere Bran Stark a Re, in quanto Bran è il detentore di ciò che più di qualsiasi cosa unisce le persone: le storie.
I fan non si aspettavano certo questa direzione, ma d’altronde non c’erano molti altri validi candidati al trono: Jon era stato esiliato al Nord (anche se gli Immacolati, coloro che avevano insistito per punirlo, lasciano Westeros poco dopo), Sansa voleva pensare al solo Nord, Tyrion non ha la durezza di un re (ed in quel momento era in catene) e nessuno dei lord presenti sarebbe stato all’altezza del ruolo. Escludendo anche Arya, Sam o Yara, non rimane nessun altro adatto a sedere sul nuovo trono di Westeros.
La scelta appare forzata ed incongruente
Ciò che rovina malamente questa scelta finale non è tanto la scelta in sé, ma la totale mancanza di pathos o build-up con la quale ci si arriva (difetti che caratterizzano molti aspetti delle Stagioni 7 e 8). Bran era un personaggio con il quale è facile empatizzare all’inizio della serie, ma è diventato progressivamente meno interessante ed il suo impatto come Corvo con tre occhi è stato quasi nullo, limitato alla scoperta della vera parentela di Jon (in cui ha ricevuto un assist fondamentale da Sam).
Il tutto avviene poi in pochissimi minuti e non scongiura il rischio di future guerre. Certo, Bran potrebbe scoprire per tempo complotti e fermarli, ma questo non toglie l’ambizione ai lord con velleità da Re. Inoltre, prima o poi Bran morirà e, a detta di Tyrion, i lord del continente si riuniranno alla Fossa dei Draghi per eleggere il prossimo sovrano, stabilendo difatti una monarchia-oligarchia. Nessuno vieta ai futuri lord di scatenare guerre tra di loro per conquistare il trono; la ruota, dunque, non è stata affatto distrutta.
La ciliegina sulla torta è la frase che Bran pronuncia a Tyrion al momento della sua elezione: “Perché pensi sia venuto fin qua giù?”. Questa frase fa pensare che Bran avesse in mente da tempo di diventare sovrano, e che avesse in qualche modo previsto la vittoria sia contro il Re della Notte, sia contro Cersei. Eppure, non ha fatto altro che starsene in cielo a volare nel corpo di qualche corvo.
Quindi sì, possiamo confermare che Bran fosse probabilmente la scelta leggermente più sensata delle altre, ma questo non la rende una buona scelta. “Bran lo Spezzato” non riesce ad elevarsi sopra la palude di frettolosità, mediocrità ed incoerenza dell’ottava stagione de Il Trono di Spade.