8 corti Pixar che sono meglio dei lungometraggi che li hanno seguiti | Da vedere
La Pixar non è rinomata solo per i suoi storici lungometraggi, e a volte i loro corti superano le controparti per dettagli e profondità.
La Pixar è un colosso dell’animazione occidentale ed ha regalato al mondo alcune fra le storie più divertenti ed emozionanti del cinema. Sebbene tutti conoscano Toy Story, Monsters & Co. o Alla ricerca di Nemo, la Pixar è anche rinomata per i suoi incredibili cortometraggi animati, opere in cui è possibile sperimentare con stili di disegno, animazione e narrativa da inserire poi in prodotti dal più ampio respiro.
Non tutti i film Pixar negli anni sono riusciti a raggiungere quello status leggendario di film come il sopracitato Toy Story o Up, e a volte i cortometraggi che li hanno anticipati hanno fatto un lavoro migliore nel mettere in scena tematiche e tecniche preziose ed innovative.
Lou, Dave Mullins (2017)
Lou è un cortometraggio premio Oscar che racconta del tentativo di un ammasso di pupazzi chiamato Lou di insegnare una importante lezione al bulletto JJ. Quest’ultimo è solito rubare giocattoli dagli altri bambini, ma Lou gli farà capire gli errori del suo comportamento e lo rimetterà sulla retta via. Proiettato prima di Cars 3, Lou gestisce meglio il tema dell’altruismo e ne risulta migliore.
La luna, Enrico Casarosa (2011)
La luna è un corto del 2011 diretto dal futuro regista di Luca, Enrico Casarosa. È la storia di un ragazzo che, fermo in mare su una barchetta col padre e col nonno, deve riuscire ad imporre a sé stesso il suo modo di vivere la vita invece che accettare passivamente quello della famiglia. Questi temi familiari e di autodeterminazione vengono affrontati anche dal lungometraggio che seguì La luna, ovvero Ribelle – The Brave, ma con meno mordente.
Il super team di Sanjay, Sanjay Patel (2015)
Ispirato alle sue stesse esperienze familiari questo regista realizza Il super team di Sanjay, un corto dove il piccolo Sanjay riesce a trovare un ponte fra i suoi supereroi preferiti e le divinità della religione Hindu che il padre cerca di fargli apprezzare. Il conflitto fra modernità e tradizione, e la risoluzione del suddetto conflitto, anticiparono la proiezione de Il viaggio di Arlo e lo oscurarono decisamente per personaggio ed impatto visivo.
One Man Band, Andrew Jimenez e Mark Andrews (2005)
Questo corto viene da uno dei futuri registi di Ribelle – The Brave (Andrews) e narra lo scontro fra due eccezionali musicisti per dimostrare chi è il migliore. Questa competizione li porterà ad ignorare i veri valori della musica, quelli della collaborazione e della gioia che porta a chi la ascolta. One Man Band ha preceduto la proiezione di Cars, una saga Pixar che, per quanto sia piaciuta a molti, non ha mai toccato le vette che la casa di produzione ha conosciuto.
L’ombrello blu, Saschka Unseld, (2013)
L’ombrello blu narra una classica storia d’amore con uno stile visivo del tutto innovativo per l’anno d’uscita, un fotorealismo davvero prezioso che esaltava i giochi di luce creati dalla pioggia. Il contesto infatti è una uggiosa metropoli abitata da ombrelli neri, tranne per i due protagonisti, un ombrello blu ed uno rosso. Dopo che il vento fa volare via l’ombrello blu, costui si imbarcherà in una missione per ritrovare la sua amata. Precedendo Monsters University, L’ombrello blu rimane molto più impresso per la sua estetica particolare.
Il gioco di Geri, Jan Pinkava (1997)
Il futuro di questo regista sarebbe stato roseo, in quanto Jan Pinkava avrebbe in futuro firmato sceneggiatura e regia di Ratatouille, ma già nel 1997 vinse un Oscar con Il gioco di Geri. È la storia dell’anziano Geri e della sua partita a scacchi con sé stesso, un match in cui il vecchietto si sposta di continuo da un lato all’altro della scacchiera e da vita a dei momenti davvero memorabili. Fu abbinato a A Bug’s Life – Megaminimondo, creando una doppietta di storie davvero strepitose.
Piper, Alan Barillaro (2016)
Piper è la storia di un piovanello che deve superare la sua paura dell’acqua ed imparare a raccogliere il cibo con l’aiuto della sua mamma. Racconta il coraggio e la perseveranza, ed è arricchito da un’estetica fra il realismo ed il suggestivo per un risultato davvero eccezionale. Piper fu proiettato prima di Alla ricerca di Dory, il sequel di Alla ricerca di Nemo decisamente meno fortunato dell’opera originale.
Bao, Domee Shi (2018)
Bao viene dalla futura regista di Red, Domee Shi, e le ha vinto un Oscar. La storia è quella di una madre cinese-canadese che, dopo aver visto suo figlio crescere ed andare via, colmerà il vuoto con un baozi che prende vita. Il finale è incredibile ed accentua le tematiche dell’accettazione e dell’importanza dell’unione familiare. Dopo la visione del lungometraggio successivo, Gli Incredibili 2, è difficile riuscire a dimenticare Bao e la sua profondità.