Sex and the City: il sequel ha fatto un buco nell’acqua | Fiasco totale
Non è sempre una buona idea il ripescaggio di certi programmi del passato per attualizzarli ai giorni nostri.
Oggigiorno, pare proprio che sia diventato di rigore fare il remake o il reboot di una vecchia serie televisiva, di un film o persino di un vecchio videogioco. Questo a causa della nostalgia canaglia, che ci spinge a voler rivivere lo sfarzo di un tempo e riportarlo in auge nel nostro presente. Non sempre è un’ottima idea, ma chi non vorrebbe la propria opera del cuore di nuovo in cima alle classifiche?
Quindi, quando il sequel di Sex and the City è stato annunciato, i fan della storica serie erano al settimo cielo. Sebbene la fiction abbia 6 stagioni e 2 film, non è mai abbastanza la presenza dei protagonisti. Tuttavia, dopo aver visto il sequel, intitolato And Just Like That…, la domanda sorge spontanea: era davvero necessario?
La nuova serie tv pecca di mancanza di charme che l’originale e i film hanno dimostrato di avere. Inoltre, vengono tagliati fuori elementi molto amati dai vecchi fan per lasciar spazio alle preferenze delle nuove generazioni. Anche se dei piccoli aggiornamenti sulle relazioni dei personaggi e i personaggi stessi erano d’uopo, il problema è degli storici protagonisti della serie.
Una delle più grandi delusioni del sequel di Sex and the City è l’assenza di Samantha Jones, interpretata da Kim Cattrall. Le domande nate dalla sue assenza sono state molteplici, ma una ha capeggiato tra tutte: che fine ha fatto? Semplice: Samantha si è trasferita a Londra e si è separata dal gruppo dopo che Carrie (Sarah Jessica Parker) l’ha licenziata come sua pubblicista.
Un’altra assenza
Tuttavia, sebbene Samantha non faccia più parte in maniera effettiva del gruppo, a volte viene menzionata come, ad esempio, quando Samantha è d’accordo di incontrare Carrie a Londra per ricucire la loro amicizia. Ma c’è un altro personaggio storico che sparisce dalle scene e stiamo parlando di Mr. Big (Chris Noth).
Lo storico narcisista viene fatto morire nel primo episodio del sequel di Sex and the City e questo ha lasciato un buco nel cuore dei fan. Anche se era un personaggio che o lo ami o lo odi, comunque non si può negare che Mr. Big era una delle colonne portanti della serie tv. La sua morta è stata dura per Carrie, che ha superato il lutto con difficoltà per poi proseguire con la sua vita.
Nuovi personaggi sì, ma gli storici meritano il loro spazio
L’elemento positivo di And Just Like That… è che l’argomento LGBTQ+ è trattato in maniera più approfondita e seria, per rispondere alle necessità e ai canoni dei giorni nostri ed includere qualunque individuo. Miranda scopre di essere omosessuale e decide di esplorare la sua sessualità. Un percorso arduo ma ben rappresentato, soprattutto da una donna di mezza età.
Nella serie originale ci sono alcuni riferimenti al mondo LGBTQ+, ma non erano ben esposti o sono stati usati in maniera comica. Ad esempio, Stanford, il migliore amico di Carrie, è gay; purtroppo, però, il suo personaggio non era di rilievo. Anche Samantha ha avuto il periodo gay, ma era stato trattato come comico. Va bene dare spazio ai nuovi personaggi, ma quelli vecchi sono stati troppo eclissati. Il sequel non era necessario. Forse era meglio fare un incontro come ha fatto il cast di Friends.