Estate 2023: vietato mangiare in spiaggia, multe da 500€ | L’ordinanza fa discutere
Recente l’approvazione di un’ordinanza ad opera del primo cittadino di un piccolo comune in Sardegna: sarà vietato mangiare in spiaggia.
Sant’Antioco, una pittoresca località balneare situata nel Sud Sardegna, si trova al centro di una controversia scatenata da un’ordinanza emessa dal suo sindaco, Ignazio Locci. L’ordinanza, intitolata “Norme utilizzo spiagge”, ha lo scopo di contrastare il problema della sporcizia che si accumula sulle rive del mare e sulle spiagge, ma ha suscitato una fervente discussione.
Composta da 23 punti, vieta una serie di azioni comuni che vengono svolte abitualmente in spiaggia. Una delle restrizioni più ambigue riguarda il divieto di consumare cibo nelle vicinanze della spiaggia, anche se si tratta di un semplice panino che non produrrebbe spazzatura.
Tale misura è stata adottata per ridurre l’accumulo di rifiuti e la presenza di animali indesiderati sulla sabbia. Nonostante le buone intenzioni dell’amministrazione comunale di Sant’Antioco, numerose mamme, famiglie e altre persone si sono dichiarate contrarie a queste restrizioni.
Molti genitori ritengono che sia ingiusto vietare ai bambini di mangiare in spiaggia, poiché fa parte dell’esperienza estiva e rappresenta un momento di svago per le famiglie. “Fare picnic o consumare pasti di qualsiasi natura” si legge al punto 9 con sanzioni per i trasgressori fino a multa 500 euro.
Le dichiarazioni del sindaco
A tal proposito il sindaco ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa locale in merito a questa particolare vicenda: “Se può servire all’applicazione della regola allora sì, sono assolutamente contrario al fatto che in spiaggia si mangi qualsiasi cosa. Va detto però che non ci siamo allontanati da quanto previsto dall’ordinanza regionale e che il problema è esattamente il contrario.”
E ha poi aggiunto: “Continuiamo a vedere pranzi in riva al mare con banchettate in ‘stile Fantozzi’ con angurie enormi, lasagna e fettine impanate. Concordo sul fatto che il divieto può apparire esagerato, ma nell’appellarci al buonsenso di chi deve vigilare, spesso si sono chiusi gli occhi su troppi fronti”.
Altri provvedimenti e la reazione delle famiglie
Un’altro provvedimento all’interno di questa nome riguarda il divieto di prendere pietre per ancorare gli ombrelloni. Questa disposizione è stata introdotta per evitare che le pietre rimangano sulla spiaggia e possano rappresentare un pericolo per il pubblico, specialmente per i bambini che potrebbero inciamparci o ferirsi. Insomma, non tutte le misure sembrano essere così drastiche o irrealizzabili tuttavia rispetto la questione della consumazione in spiaggia molti cittadini hanno assolutamente dissentito, non condividendo l’operato del sindaco.
“Quindi se vado al mare per restarci tutto il giorno non posso mangiare? I figli poi li lasciamo a stecchetto? Quindi deduco che se c’è un chiosco in zona non si possa prendere un gelato e andarsene sotto l’ombrellone a mangiarlo ma lo si debba consumare adiacenti al chiosco. Dopo quanti cm dallo stesso viene considerata spiaggia? Cosi mi regolo” lamenta una cittadina mentre un’altra commenta adirata “Quindi quando mando la bambina con il campo estivo del comune non le posso dare la merenda, o in quel caso non vale? Fate un po’ ridere”. La questione, allora, rimane insoluta specialmente per gli abitanti del comune sardo.