Inception: dopo 13 anni Christopher Nolan svela il significato del finale

Inception
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Dopo 13 anni dall’uscita di Inception, Christopher Nolan rivela in un’intervista il significato dell’enigmatico finale.

Qual era l’intento del regista Christopher Nolan quando ha scritto il finale di Inception? È una delle domande più quotate di sempre: a distanza di anni il film con Leonardo DiCaprio continua a sollevare dubbi per via del finale aperto, che lascia spazio a diverse interpretazioni.

13 anni dopo l’uscita del film, Nolan ha chiarito qual era la sua idea e che tipo di messaggio voleva lanciare all suo pubblico. L’intervista rilasciata a Wired risponde a una delle domande più curiose di sempre e scioglie il nodo sul finale.

Durate l’intervista, viene chiesto al regista se si tratta di una chiusura ottimista. “La conclusione di Inception è esattamente questo – ribatte Nolan -. C’è una visione nichilista di quel finale, giusto? Ma il protagonista è andato avanti ed è con i suoi figli. L’ambiguità non è un’ambiguità emotiva. È intellettuale per il pubblico”.

La spiegazione di Christopher Nolan

All’inizio del film gli spettatori conoscono un Cobb – interpretato da Leonardo DiCaprio – particolare e molto diverso dal finale: è un uomo separato dai suoi figli, incapace di tornare da loro perché ricercato per il suo coinvolgimento nella morte della moglie. Il senso di colpa lo rincorre sia fuori che dentro la sua mente, ma nelle ultime scene della pellicola, lo ritroviamo reduce da un viaggio emotivo (s)travolgente.

Finalmente, è libero di vivere la sua vita, lontano da tormenti indesiderati. Ecco perché la conclusione del film è tutt’altro che pessimistica: Cobb riprende in mano la sua persona e la sua esistenza, ma soprattutto ha lasciato dietro le spalle tutti quei sensi di colpa che lo hanno incatenato per molto tempo in un loop autodistruttivo.

Inception
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Finale Inception: realtà o pura illusione?

Per tutti questi anni, ci si è chiesti se Cobb sia effettivamente tornato alla sua vita o se stesse continuando a girare, per poi ritrovarsi in un altro livello di sogno. Realtà o solo illusione? Questo è il dubbio, che ha tormentato per molto tempo lo spettatore.

Finalmente, però, dalle parole di Christopher Nolan possiamo trarre una conclusione definitiva: “É andato avanti ed è con i suoi figli”, ha detto. “L’ambiguità non è un’ambiguità emotiva. È intellettualeper il pubblico”, chiarisce. Stando alle sue parole, sembra proprio che Cobb sia tornato alla realtà e abbia di nuovo le redini della sua vita tra le mani. Chissà se questa rivelazione basterà a calmare le acque o se si continuerà a dibattere sulla trottola che gira a fine film per altri, lunghi, 13 anni.