Mesi dopo l’annuncio arriva finalmente il trailer di One Piece, un trailer che ha spaccato a metà il fandom del fumetto.
Uno degli annunci che ha fatto più rumore del Netflix Tudum è stato senza dubbio il trailer ufficiale di un live action molto atteso, quello di One Piece. L’adattamento è un progetto che per forza di cose nasce ambizioso: l’imponenza e la fama del fumetto originale, la sua estetica così bizzarra e caratteristica e la storia senza limiti sono elementi ben difficili da convertire in un live action; Netflix ci ha voluto provare ugualmente.
Il trailer è stato polarizzante a livelli estremi: sia il pubblico che conosce e legge One Piece che il pubblico (per così dire) generalista si è diviso fra apprezzatori e detrattori. L’estetica, gli attori, la computer grafica, la fotografia, l’atmosfera, tutto è finito al microscopio sia nel bene che nel male. Ma, cercando di fare un passo indietro e giudicare il trailer con occhio più oggettivo, cosa ci dice questa versione di One Piece?
La serie Netflix partirà dall’inizio del manga, con il giovane Monkey D. Luffy (Iñaki Godoy) che mette in piedi una ciurma per seguire il suo sogno di diventare re dei pirati. A lui si uniscono inizialmente lo spadaccino Roronoa Zoro (Mackenyu), la navigatrice Nami (Emily Rudd), il tiratore Usopp (Jacob Romero Gibson) ed il cuoco Sanji (Taz Skylar); questa ciurma troverà il suo primo ostacolo nell’equipaggio dei pirati Alvida e Buggy (Ilia Isorelýs Paulino e Jeff Ward), e lo scontro con questi ultimi rappresenterà il primo arco narrativo del fumetto.
Ma le critiche – o i plausi – non sono arrivati sulle scelte narrative quanto sull’estetica generale del prodotto. One Piece è diventato grande anche grazie al folle character design del suo autore Eiichiro Oda, uno stile fatto di eccessi e bizzarrie visive realizzate con un tratto semplice ma capace di trasmettere dinamismo ed emozioni. Come restituire questa estetica in un prodotto live action?
Esatto, il compito è molto difficile e c’è il rischio di far apparire il tutto come un triste tentativo di cosplay. Eppure, è così sbagliato? Uno One Piece dal vero realistico è forse impossibile, e solo un look caratteristico e bizzarro come quello che abbiamo visto potrebbe restituire la giusta atmosfera. Certo, ci sono alcuni aspetti della messa in scena che spezzano l’immersione per via della loro media fattura, ma l’indirizzo complessivo c’è.
La prima stagione di One Piece arriverà il 31 agosto 2023 su Netflix. Gli adattamenti live action derivati da manga o anime seguono spesso un destino sfortunato: basti vedere Cowboy Bebop, altro prodotto Netflix che, dopo una prima stagione che non aveva convinto appieno il pubblico, è stata cancellata. Ma il Cowboy Bebop originale ha un’estetica ben diversa da One Piece, e si basa più su una narrazione davvero speciale che dalla quale la serie si era allontanata. Inoltre, per quanto Cowboy Bebop sia uno degli anime più apprezzati di sempre, non si avvicina minimamente alla potenza pop che invece caratterizza One Piece.
Quindi sì, la CGI è a tratti davvero poco convincente, i costumi possono migliorare e una percentuale del tipico stile di Oda andrà inevitabilmente perduto, ma One Piece potrebbe andare nella giusta direzione, o quantomeno ci sta provando.
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