I 10 sequel che sono meglio del film originale: da Spider-Man 2 a Toy Story 3
Un sequel ha la forza di un world-building affermato e l’affetto del pubblico per i personaggi e riesce a volte a superare l’originale.
Una storia originale è sempre affascinante. Che si tratti di un film, libro o videogioco, immergersi in un mondo nuovo, scoprirne i funzionamenti ed affezionarsi ai suoi personaggi è un’attività emozionante e che ci apre a nuove emozioni e chiavi di lettura. A volte però l’esperienza migliore è entrare in un mondo conosciuto e rimanere attaccati a quelle storie e quei personaggi a cui siamo affezionati.
Sebbene ad oggi i sequel siano uno strumento popolarissimo, quasi scontato, dell’industria cinematografica, non hanno avuto sempre questo prestigio. Un tempo erano considerati ripetitivi e poco ispirati, e ci sono voluti capolavori come Il padrino – Parte II a far cambiare idea al pubblico e alla critica. Ecco dunque quindici film che hanno aiutato a cementare l’idea di sequel nell’industria.
La moglie di Frankenstein, James Whale, 1935
La Universal negli anni del cinema classico si costruì una reputazione per essere la casa di produzione horror per eccellenza. È dalla Universal che escono film come Dracula (1931), Frankenstein (1931) e La mummia (1932). Il successo di Frankenstein portò la Universal a dare carta bianca al suo regista James Whale per la creazione di un sequel. Nasce così La moglie di Frankenstein, film in cui il dottor Frankenstein ed il suo mentore, il dottor Pretorius, danno vita ad una donna artificiale per darla in sposa alla Creatura. Il film, in pieno stile Whale, è un misto fra horror e commedia ed offre molti spunti di riflessione sulla condizione dei diversi e degli emarginati dei quale Whale, in quanto omosessuale, faceva parte.
L’impero colpisce ancora, Irvin Kershner, 1980
George Lucas è stato l’uomo che, insieme a Steven Spielberg ma ben più di esso, ha sancito la fine della Nuova Hollywood ed ha restituito agli studios gli strumenti per tornare potenti e in controllo della filiera produttiva. Con Guerre stellari del 1977 ha creato uno dei brand più famosi di sempre, il quale ha probabilmente raggiunto il suo picco tre anni dopo con L’impero colpisce ancora di Kershner. L’Episodio V è stracolmo di momenti iconici – fra i quali spicca il reveal di Darth Fener a Luke – ed ha cementato la leggenda di Star Wars nel mondo intero.
Terminator 2 – Il giorno del giudizio, James Cameron, 1991
James Cameron è l’uomo dei sequel. Da sempre adorato e snobbato per questo, Cameron ha in realtà sempre tenuto il focus sul cinema e su come portare la settima arte sempre un passo avanti. Il campo in cui eccelle è quello tecnologico, e Terminator 2 – Il giorno del giudizio è un chiaro esempio con i suoi effetti in computer grafica. Anche la narrazione si evolve e trasforma il T-800 in un anti-eroe e Sarah Connor in una vera e propria final girl. A James Cameron piacciono le saghe e probabilmente è uno di quei registi ai quali i sequel cinematografici devono più riconoscimento.
Toy Story 3 – La grande fuga, Lee Unkrich, 2010
Toy Story è una saga dal romanticismo immenso e porta sullo schermo tutto ciò che i bambini degli anni Novanta vivevano giorno per giorno giocando con i loro pupazzi preferiti. Dopo due capitoli eccezionali la saga si eleva con Toy Story 3, che meta-narrativamente racconta della partenza di Andy per il college e l’addio ai suoi storici giocattoli, un film dedicato a tutti quei bambini cresciuti con Toy Story stesso e che ora dicevano addio sia ai personaggi della saga, sia alla loro stessa età dell’innocenza.
Spider-Man 2, Sam Raimi, 2004
I superhero flicks che ad oggi sono il fenomeno cinematografico più potente dell’industria hanno vissuto una prima epoca d’oro negli anni Duemila, in primis grazie a Sam Raimi e alla sua trilogia sull’Uomo Ragno. Dopo un primo grande film Raimi si supera e consegna al pubblico Spider-Man 2, una delle pellicole sui supereroi migliori di sempre, che esplora i conflitti interni di un Peter Parker che non riesce a gestire la sua vita privata e le sue responsabilità da supereroe.
Questo discorso si intreccia con un’azione grandiosa fra i palazzi di New York con combattimenti e salti diretti magistralmente da Raimi. Il successo strepitoso finì per imbrigliare il regista in un film su cui fu limitato dalle volontà degli studios e che non riesce a stare al passo con il secondo meraviglioso capitolo.
Mad Max: Fury Road, George Miller, 2015
La visione di un mondo apocalittico di George Miller è andata articolandosi nei decenni e, nonostante volasse ad altissimi livelli fin dai primi film, Mad Max: Fury Road raggiunge l’apoteosi. Il godimento visivo è immenso, l’immaginario tipico della saga è portato all’estremo grazie alla potente produzione e tutti i personaggi che vediamo sono tanto violenti e assurdi quanto sopra le righe e memorabili. Mad Max: Fury Road è cinema nei suoi effetti speciali, nella sua regia, nella sua spettacolarità, nel suo essere intrattenimento senza fine.
Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re, Peter Jackson, 2003
La trilogia di Peter Jackson è uno dei progetti più di successo della storia del cinema da qualsiasi punto di vista la si guardi. L’enorme sforzo di gestire tre film di quella importanza in un colpo solo è stato superato egregiamente da Jackson, che ha consegnato al mondo un adattamento dei leggendari romanzi di Tolkien che possiede sia lo spirito letterario, sia un’identità tutta sua. Il ritorno del re, il trionfante terzo capitolo della saga, è dove la spettacolarità raggiunge l’apice ed ogni scena è un capolavoro a sé. I vari record che la saga detiene, fra cui quelli agli Oscar, sono il simbolo della grandezza dell’opera.
Il padrino – Parte II, Francis Ford Coppola, 1974
Solo Coppola poteva superare il capolavoro che lui stesso aveva realizzato due anni prima con Il padrino. Mentre il primo film seguiva il boss Vito Corleone e l’ascesa (e la corruzione) di suo figlio Michael al ruolo di padrino, Il padrino – Parte II divide la narrazione su due piani temporali: nel passato vediamo l’arrivo negli Stati Uniti del giovane Vito e i suoi primi passi nel mondo del crimine, mentre nel presente vediamo lo sgretolarsi dell’impero di Michael, perso sempre di più nella solitudine e nei rimpianti. È un commento straordinario sia al mondo criminale che all’America e all’umanità tutta, arricchito da una regia e dalle interpretazioni di attori come Al Pacino, Robert De Niro e Diane Keaton.
Il cavaliere oscuro, Christopher Nolan, 2008
Anche l’Uomo Pipistrello è stato protagonista di una trilogia negli anni Duemila che contiene probabilmente la migliore entry del supereroe sul grande schermo finora. Si tratta della trilogia di Christopher Nolan e del suo secondo capitolo, Il cavaliere oscuro. Il fascino di Batman è diverso da quello di altri supereroi come il già citato Spider-Man: Batman non è il supereroe di quartiere bensì il vigilante che, tormentato da un passato doloroso, si fa carico della missione di ripulire Gotham dal crimine. Il cavaliere oscuro pone questa missione in dubbio e offusca la linea che divide giustizia e crimine, folle ed eroe, bene e male. L’interpretazione di Heath Ledger come il Joker è rimasta negli annali come la più iconica di sempre, vincendogli l’Oscar postumo nel 2009.
Spider-Man: Across the Spider-Verse, Joaquim Dos Santos, Kemp Powers, Justin K. Thompson, 2023
I supereroi e l’Uomo Ragno in particolare tornano ancora nella lista con l’ultimo lungometraggio dedicato all’arrampicamuri, Spider-Man: Across the Spider-Verse. Il primo capitolo di quella che sarà una trilogia, Un nuovo universo, aveva sorpreso per la qualità e freschezza dell’animazione in un affascinante 2.5D digitale e la narrazione semplice ma avvincente.
Il sequel porta questi elementi ancora più in alto, presentando uno spettacolo visivo impressionante e una storia che include molte, molte Spider-Persone e non ne dimentica neppure una. L’individualità di Spider-Man e di chi ne indossa la maschera è il tema del film, declinata su tutti gli Uomini Ragno che si avvicendano nel film, dal giovane Miles Morales al cinico Miguel O’Hara.