Dopo Vite al limite ha deciso di togliersi la vita | La causa è finita in tribunale
Uno degli ex pazienti di Nowzaradan a Vite al limite ha compiuto il gesto estremo dopo aver partecipato al programma.
Quella di James Bonner è una storia drammatica che si è conclusa con un gesto estremo, lasciando tutti senza parole. Nel 2018 l’uomo, a soli 30 anni, si è tolto la vita dopo un lungo periodo di depressione e la sua famiglia ha deciso di fare causa alla società di produzione dello show.
Secondo l’accusa, i produttori dello show sarebbero stati negligenti nei confronti della condizione psicologica dell’uomo. Pare che Bonner avesse contattato più volte la produzione chiedendo aiuto e dicendo frasi preoccupanti come “Sono un fottuto relitto in questo momento” e “Ho un esaurimento nervoso”.
Il difficile percorso di dimagrimento ha portato Bonner in una condizione ancora più grave di quella in cui si trovava prima, ma la produzione ha fatto orecchie da mercante. Sembra addirittura che un assistente gli abbia risposto “Fingi finché non ce la fai”, ignorando di fatto le sue richieste di aiuto.
Bonner si è sentito costretto dalle telecamere e, pur avendo chiesto più privacy in alcuni momenti, questa non gli è mai stata concessa. Il percorso, inoltre, non ha dato gli effetti sperati: pur aiutando l’uomo a dimagrire, Bonner aveva dovuto soffrire conseguenze pesanti come la perdita dei denti.
La causa
La famiglia, devastata dalla perdita, ha intentato una causa contro la produzione. Nonostante le tante grida d’aiuto di Bonner, nessuno lo ha mai aiutato e, anzi, l’uomo è stato spinto a fare cose che non avrebbe voluto fare. Secondo la famiglia gli è stata offerta una sola sessione di terapia, poi più nulla.
Megalomedia, la casa di produzione dietro Vite al limite, non ha inoltre pagato tutte le spese dell’intervento chirurgico, e Bonner si è dovuto accollare gran parte della spesa. Gli esattori hanno molestato l’uomo affinché li pagasse, contribuendo al peggioramento della sua stabilità mentale già precaria. La perdita di peso e l’aumento dello stress sono stati due fattori centrali per la sua scomparsa.
Vite al limite: si chiede un cambiamento del programma
Bonner ha inoltre sofferto di problemi alla vista: a quanto pare il percorso pensato dal dottor Nowzaradan non era quello adatto a lui. La famiglia ora ha richiesto un risarcimento di più di un milione di dollari. L’obiettivo, però, non è solo ottenere un risarcimento, ma anche cercare di cambiare il programma nelle fondamenta.
“Vendono questi reality show manipolare coloro che vengono presentati per creare drammi tra i membri della famiglia, ‘forzare trame divertenti’, piantare idee al partecipanti, sfruttando relazioni e situazioni imbarazzanti e spingendo partecipanti sconosciuti e non pagati sull’orlo di un precipizio emotivo. Purtroppo, questa è diventata la norma nel tentativo di aumentare gli ascolti e aumentare i profitti. Tuttavia, coloro che sono sfruttati e soffrono, non ricevono mai tali profitti” si legge nella nota a corredo della causa.