In arrivo un bomba di calore: preparatevi a El Niño | Temperature mortali
Potrebbe tornare El Niño per l’estate 2023: temperature elevate e preoccupazione per i prossimi anni.
El Niño è un fenomeno climatico che si verifica periodicamente nell’Oceano Pacifico tropicale si verifica approssimativamente ogni 2-7 anni, ma ci possono essere intervalli più lunghi o più corti tra un evento e l’altro. Si caratterizza per un riscaldamento anormale delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico centrale ed orientale, con conseguenze significative sui modelli climatici globali. Il nome “El Niño” deriva dalla traduzione spagnola di “il Bambino” e si riferisce al periodo natalizio durante il quale il fenomeno è spesso osservato.
El Niño è parte di un fenomeno più ampio chiamato El Niño-Southern Oscillation (ENSO), che coinvolge le interazioni complesse tra l’atmosfera e l’oceano nella regione tropicale dell’Oceano Pacifico. Durante un evento El Niño, le normali condizioni atmosferiche e oceaniche vengono alterate, portando a cambiamenti nel clima su scala globale.
Gli effetti di El Niño possono essere osservati in varie parti del mondo. Le sue principali conseguenze includono cambiamenti nelle precipitazioni: El Niño può influenzare le piogge e le siccità in diverse regioni. Ad esempio, alcune aree che normalmente ricevono piogge abbondanti possono subire periodi di siccità, mentre altre possono essere colpite da piogge intense e inondazioni.
Il riscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico orientale può portare a variazioni nei venti atmosferici e nei modelli di circolazione atmosferica, che a loro volta influenzano i modelli climatici globali. Ciò può avere impatti significativi sulle temperature, sulle precipitazioni e sulle condizioni meteorologiche in diverse parti del mondo. Inoltre, l’alterazione delle temperature delle acque oceaniche può influire sull’habitat marino, portando a cambiamenti nella distribuzione e nell’abbondanza delle specie marine. Ciò può avere conseguenze per la pesca e per gli ecosistemi costieri.
Preoccupazioni per la prossima estate
È probabile che durante la prossima estate El Niño influisca sul clima globale a causa dell’aumento delle temperature superficiali dell’Oceano Pacifico centro-meridionale e orientale. L’ultimo periodo durante il quale si è verificato risale all’anno 2015-2016, quando le temperature delle acque oceaniche hanno raggiunto 3 °C in più rispetto alla norma.
È importante sottolineare che El Niño non è l’unico fenomeno che influisce sul clima globale. Esiste anche un altro stato chiamato La Niña, che si verifica quando le acque dell’Oceano Pacifico orientale si raffreddano al di sotto delle temperature medie. La Niña ha effetti climatici opposti rispetto a El Niño, ad esempio, portando a condizioni più fredde e secche in alcune regioni. Gli scienziati monitorano costantemente l’evoluzione di El Niño e La Niña utilizzando osservazioni satellitari, dati oceanografici e modelli climatici.
I motivi delle fluttuazioni
Le fluttuazioni di El Niño e La Niña sono influenzate da molteplici fattori, comprese le interazioni complesse tra l’atmosfera e l’oceano nel Pacifico tropicale, e si ritiene che siano legate alla presenza di due tipi di onde nella circolazione atmosferica: le onde di Kelvin e onde di Rossby.
La comprensione delle fluttuazioni di El Niño e La Niña è essenziale per prevedere i loro effetti sul clima globale e sulle diverse regioni del mondo. Gli organismi di monitoraggio e gli enti di gestione del clima utilizzano queste informazioni per sviluppare previsioni stagionali e per adottare misure di adattamento in risposta ai cambiamenti climatici associati a questi fenomeni.
El Niño potrà tornare presto
Stando alle ultime informazioni date dal Climate Prediction Center del National Weather Service, l’ente federale della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) degli Stati Uniti, ci sono alte probabilità che El Niño si verifichi tra maggio e luglio e continui durante l’inverno dell’emisfero settentrionale.
Previsioni basate sulle temperature superficiali superiori alla media che si sono riscontrate nell’Oceano Pacifico tropicale, e che vanno a confermare le precedenti avvertenze dell’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM). In più, le immagini satellitari indicano in modo chiaro la formazione di onde di Kelvin nell’Oceano Pacifico equatoriale.
Le conseguenze di El Niño sull’ Italia e sul Mediterraneo nel 2024
Il clima in Italia e nel Mediterraneo rischia di essere intaccato da questo fenomeno attraverso variazioni nelle precipitazioni, oltre che nelle temperature. Quando El Niño si manifesta in Europa meridionale, iniziano a verificarsi inverni miti e piovosi, mentre sulla stagione estiva incide l’Anticiclone africano. Ciò comporta variazioni climatiche con temperature che superano i 40°C e periodi di siccità prolungata.
Cosa ci si aspetta per il 2024 allora? Estati completamente condizionate da questo fenomeno. L’interazione tra El Niño e il riscaldamento globale può comportare un significativo aumento delle temperature, arrivando fino al 2027 a un picco di 1,5°C sopra i livelli pre-industriali. Situazioni che rischiano di complicarsi se non si pone rimedio alle emissioni di gas serra.