I Soprano: a chi è ispirato realmente il personaggio di Tony Soprano?
I Soprano è stato capace di rinnovare il genere gangster, ma a quali fonti si deve l’ispirazione per il suo protagonista?
I Soprano è lo show creato da David Chase che segue le vicende del fittizio boss mafioso Tony Soprano e della sua ascesa al potere criminale. La serie, che andò in onda dal 1999 al 2007 per HBO, è considerata una delle migliori serie televisive mai create, usando il contesto gangster per raccontare dei personaggi incredibili e un’America sporca, disumana e spezzata internamente. Ciò che I Soprano fa di nuovo è infatti lo studio dell’umanità del suo protagonista, Tony Soprano appunto, mettendolo dentro uno studio di uno psicoanalista.
Ma questo personaggio così carismatico e minaccioso, violento e turbato – interpretato magistralmente da James Gandolfini – da dove viene? David Chase ha creato Tony Soprano ispirandosi a una manciata di mafiosi fittizi presenti in altre opere di fantasia, fra cui il più famoso di tutti, don Vito Corleone de Il padrino. Si dice però che esiste un mafioso realmente esistito sul quale si basa gran parte del personaggio di Tony: si tratta di Vincent Palermo, boss della famiglia criminale DeCavalcante di New York.
Le similarità fra Tony Soprano e Vinny Palermo
Vincent Palermo è stato un mafioso italo-americano che diventò col tempo il boss de facto della famiglia DeCavalcante, operante nel territorio di New York. Palermo si avvicinò alla famiglia DeCavalcante dopo aver spostato la nipote del boss Sam DeCavalcante, ed intratteneva conoscenze anche con membri delle famiglie Gambino e Genovese. Ben presto la sua carriera criminale prese il via e Palermo divenne sempre più influente.
Gli affari di Palermo includevano uno strip club chiamato Wiggles, che ricorda lo strip club posseduto da Tony e chiamato Bada Bing!. Ovviamente, Palermo fu coinvolto anche in numerosi omicidi, fra cui quello ai danni del socio John D’Amato per via della sua bisessualità. Pare che uno degli esecutori insieme a Palermo, Anthony Capo, disse che “nessuno ci rispetterà se lasciamo che un boss gay discuta degli affari di Cosa Nostra”. Se la faccenda vi suona familiare è perché qualcosa di simile accade anche ne I Soprano: l’assassinio di Vito Spatafore ordinato dal boss Phil Leotardo e motivato dall’omosessualità dello stesso Spatafore.
Le differenze fra Tony Soprano e Vinny Palermo
Ci sono però delle sostanziali differenze fra il personaggio ed il mafioso, e quella più importante riguarda chiaramente il loro destino. Palermo, incastrato da alcuni suoi ex uomini diventati collaboratori di giustizia, decise nel 1999 di diventare esso stesso collaboratore aiutando l’FBI a condannare svariati membri della sua famiglia e di altri gruppi mafiosi. Palermo visse per svariati anni a Houston sotto il servizio di protezione testimoni col nome di James Cabella, ed è attualmente ancora in vita.
Tony Soprano, sebbene dovette affrontare il problema dei collaboratori di giustizia fra i suoi uomini, non fu mai incastrato da nessuno di questi e di conseguenza non decise mai di consegnarsi alla giustizia. Al contrario, il conflitto fra le famiglie DiMeo e Lupertazzi lascia un’impronta di tensione e violenza fino al finale dello show, suggerendo una fine non tanto “pacifica” come fu per Vincent Palermo. Ironicamente, l’anno in cui Palermo divenne collaboratore di giustizia fu l’anno in cui I Soprano debuttò in televisione.