The Last Summer di Catherine Breillat è in competizione ufficiale al Festival di Cannes 2023 e racconta la passione tra una donna e il figlio di suo marito.
Avete capito bene, qui si parla di uno degli scandali più forti al mondo, quello della matrigna e del figliastro che si scoprono attratti l’uno dall’altra. Dapprima il giovane Theo è sbandato e non segue alcuna regola poi, dopo aver rubato proprio in casa di suo padre e della compagna, quest’ultima decide di affrontarlo e gli promette che non dirà nulla sulla sua condotta se il ragazzo si comporterà bene e sarà più partecipe alla vita di famiglia.
Questo è il primo momento che il rapporto tra madre e figliastro cambia, regredisce ad una posizione infantile e giocosa, tanto che i due sembrano due amici, diventando compagni di avventura. Si conoscono meglio e tra di loro l’intesa diventa più forte e questo loro avvicinarsi farà nascere una passione irrefrenabile.
Inizialmente Anne (Léa Drucker) cerca di sottrarsi a quanto le sta capitando ma Théo (Samuel Kircher) vive il loro amore con tutta la convinzione dell’adolescenza (non ha ancora vent’anni) e non vuole rinunciare a lei malgrado si tratti della moglie di suo padre. Com’è facile immaginare i due rischieranno di essere scoperti e quando il gioco si fa pericoloso sarà Anne a dire basta, con tutte le conseguenze del caso.
Anne e Théo vivono di fatto una passione estiva e il riferimento all’estate nel titolo non è casuale. Tale sentimento però sembra rivelarsi a un certo punto più profondo e più puro di quanto si possa credere, almeno dalla parte di uno dei due. Eppure, tra i due, Anne rivela un lato più calcolatore, più freddo e più diabolico di quanto sembri all’inizio, tale per cui evidentemente in questo gioco delle parti è lei la carnefice.
Il personaggio del marito, Pierre (Olivier Rabourdin) è colui che non vuole vedere la realtà, la rimuove e preferisce credere alle menzogne. In questa storia i ruoli dei personaggi sono molto chiari, come in una partita a scacchi, tanto che in alcuni momenti possiamo anche immaginare le prossime mosse, o quasi. Si tratta di una storia raccontata mille volte ma in questo caso la bomba innescata all’inizio non esplode come ci aspetteremmo.
Tutto il film rappresenta la tensione inesausta verso qualcosa che però di fatto non avviene, come se dovesse esplodere una bomba da un momento all’altro ma il climax che ci aspettiamo di fatto non avviene e tutto si sgonfia troppo velocemente considerate le premesse di apocalisse che vediamo all’inizio. Nel complesso, però, il film rivela una sua profondità raccontando qualcosa di molto vero su luci e ombre dell’animo umano.
Specialmente nelle relazioni umane le possibili sfumature sono tante e non sempre stanno alle regole del comune vivere civile, nel bene e nel male. Possiamo vedere, attraverso Last Summer quanto sia vero che le persone vogliono delle cose e se le prendono, seguendo gli istinti, a volte più forti della razionalità. Anne è un personaggio di questo tipo e pur cercando di essere lucida, finisce per seguire la sua natura.
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