Monster di Kore’eda Hirokazu il primo film di Cannes 2023 che fa battere il cuore | Recensione
Monster di Kore’eda Hirokazu è in concorso nella selezione ufficiale del Festival del film di Cannes.
Kore’eda Hirokazu, selezionato per l’ottava volta nel concorso ufficiale del Festival del Film di Cannes 2023, arriva con un film che non è quello che sembra fin dal titolo. Monster, infatti, lascerebbe pensare a qualcosa di terrificante, un mostro appunto su cui ci si pone mille domande. Ma fin dai primi minuti quella che vediamo è una storia ogni volta diversa.
Dapprima Monster sembra essere la storia di un rapporto madre – figlio. I due vivono da soli dopo la morte del padre e il bambino sembra avere problemi a scuola, inoltre la memoria del padre è molto presente e il suo essere taciturno e solitario mettono in allarme la madre che indaga su quello che succede nella classe del ragazzo.
Il punto di vista è quello della madre ma non è l’unico adottato dal regista, Monster infatti si divide in tre parti e dopo “l’episodio” della madre rivediamo la stessa storia dal punto di vista del professore coinvolto nella vicenda di bullismo di cui il giovane protagonista sarebbe la vittima e, infine, vediamo la storia dal punto di vista del ragazzo e la nascita di una dolce amicizia che sa d’amore.
A ogni capitolo del film ci sembra di avvicinarci un po’ di più alla verità e di aver capito cosa sta accadendo, invece ogni volta veniamo sorpresi da un nuovo tassello che si aggiunge al mosaico e cambia il volto del film ancora una volta. Qui sta tutta la genialità di Kore’eda, il quale non ci lascia abitare la sua storia comodamente, non ci lascia mai soli e quando abbiamo la convinzione di aver capito tutto ecco che dobbiamo ricrederci.
Un tema molto attuale trattato con originalità
Monster parla effettivamente di un mostro ma quest’ultimo cambia forma ogni volta, una volta crediamo si tratti di un personaggio, un’altra volta passiamo a sospettare di un altro, come in un perfetto thriller ci inchioda alla poltrona fino alla fine. Al termine della visione una consapevolezza è più forte delle altre, il mostro è la fatica di crescere e inserirsi nella società, è la complessità delle relazioni umane, amore e dolore, violenza e pregiudizio, sono le parti questo essere complesso che è la vita.
Il bullismo è un altro dei temi chiave della storia ma questo non viene trattato in maniera tradizionale perché innanzitutto non siamo di fronte a una storia melensa e strappalacrime, ma come ho detto siamo al centro di un enigma da risolvere. Per altro la regia non segue solo la vittima o presunta tale, ma anche tutti i personaggi comprimari. Lo svelamento della verità arriva a poco a poco.
Kore’eda merita il concorso
Di certo Kore’eda non delude mai e la sua presenza nella selezione ufficiale del Festival di Cannes è ben meritata e in questi primi giorni della kermesse è tra i prodotti migliori. Monster è tra quei film che dopo file interminabili, lunghe attese per prenotare un film e le recensioni scritte anche di notte, risveglia i sensi e fa battere il cuore.
È ancora presto per dire se sia un candidato alla Palma d’oro ma di certo è un film degno di un Festival internazionale, per la regia e l’interpretazione e anche per un magistrale montaggio, cosa non scontata dal momento che talvolta si dimentica questo dettaglio importante che fa il prodotto finale.