L’inizio della saga sugli angeli custodi della Corona francese più noti di sempre. Scopriamo come D’Artagnan ne è diventato parte.
Il giovane D’Artagnan (François Civil, noto attore per film come Necropolis-La città dei morti e BAC Nord) ha sempre voluto diventare uno dei moschettieri del Re di Francia, ovvero Luigi XIII e per questo motivo si reca a Parigi, ma non senza intoppi. Infatti, dopo essere quasi morto a seguito di un tentato salvataggio nei riguardi di una giovane ragazza, l’aspirante moschettiere arriva nella capitale francese.
Qui, fa la conoscenza dei tre moschettieri del Re in modo non proprio ordinario: entro la fine della mattinata, infatti, D’Artagnan si ritroverà a dover lottare contro ognuno di loro. Athos, Porthos e Aramis (rispettivamente interpretati da Vincent Cassel, Pio Marmaï e Romain Duris) vorrebbero impartirgli una lezione, ma vengono interrotti da alcuni nemici. Al termine dello scontro, i tre uomini capisco le doti del giovane e accettano la sua collaborazione.
Tra molteplici intrighi e doppiogiochisti, gli uomini del Re di Francia dovranno riuscire a proteggere lui e il suo Regno. Inoltre, ci sarà un nemico molto astuto e testardo nell’ottenere ciò che vuole: stiamo parlando di Milady de Winter (Eva Green, nota attrice per film come Dark Shadows e Miss Peregrine-La casa dei ragazzi speciali). Questa donna darà del filo da torcere direttamente ai sovrani francesi e toccherà a D’Artagnan cercare di risolvere la questione nel migliore dei modi.
I tre moschettieri-D’Artagnan è un film di genere avventura ed è diretto da Martin Bourboulon, uscito nelle sale cinematografiche lo scorso 6 aprile e distribuito da Notorious Pictures. La pellicola si basa sul romanzo di Alexandre Dumas intitolato I tre moschettieri ed entro fine anno, o agli inizi di quello nuovo, uscirà il suo sequel: I tre moschettieri-Milady. Questo fa presagire che la donna sarà il nemico principale e vedremo come si svolgeranno gli eventi futuri.
Il libro sul quale si basa questo primo film di una futura saga è stato pubblicato nel 1844 e il regista ha voluto mettere in scena proprio quell’ambientazione, quegli usi e costumi e quel modo di esprimersi ed agire che erano propri di quell’epoca. Le scene di combattimento con le spade sono rese molto bene, soprattutto dagli attacchi dei personaggi e dalla veridicità delle lame (si può notare come queste si sporcano di sangue un colpo dopo l’altro, ma senza sfociare nello splatter).
Inoltre, il modo di esprimersi rappresenta perfettamente quell’epoca: è 1627 e si usavano termini che oggi sono praticamente desueti e dimenticati. Gli uomini parlavano di determinati argomenti usando espressioni pulite, senza mai cadere nel volgare: in base all’argomento, si capiva benissimo a cosa si riferivano. Ad esempio, Athos racconta di un tentato stupro subito da una donna dicendo: “Lui tentò di ottenere ciò che lei non voleva più dargli”. Terribile argomento, ma trattato con delicatezza proprio grazie a questa scelta di parole.
Questo film vanta di un cast eccezionale. Come abbiamo già citato i quattro attori che vestono i panni degli altrettanto principali uomini della storia, ovvero moschettieri, abbiamo anche un’attrice che ha dato un notevole contributo alla trama della pellicola. Stiamo parlando di Eva Green che interpreta Milady, la donna che uccide per conto del Cardinale Richelieu.
Questa sua parte dà una nota di intrigo e poliziesco al film che, altrimenti, sarebbe stato solo azione. Milady è la femme fatale, tanto bella quanto malvagia, che obbliga i moschettieri a vestire i panni degli investigatori per provare a sventare il suo pericoloso piano ai danni dei sovrani. I tre moschettieri-D’Artagnan è l’inizio di una saga basata sulla ben nota storia dei protettori del Regno di Francia, ma in chiave 2.0. Perciò, se siete appassionati o solo incuriositi, dategli una chance.
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