La regina Carlotta e la spiegazione del mistero più oscuro di Bridgerton
Il potere di un prequel sta anche nella capacità di ricontestualizzare una singola battuta e darle un mondo di backstory.
Raccontare un prequel è una mossa che nel passare degli anni è diventata una scelta sempre più apprezzata ed usata nel mondo dell’audiovisivo. Se un prodotto ha un pubblico dedicato ed affezionato infatti, il prequel è lo strumento perfetto per mantenere alto l’interesse verso una storia inedita ma allo stesso tempo farla sentire familiare abbastanza da non spaventare come un prodotto nuova di zecca.
La potenza di un prequel sta nelle mani di chi lo gestisce, ma il suo potenziale invece è evidente. L’ovvio esempio è Better Call Saul: l’intero show, uno dei più amati degli ultimi decenni, nasce da uno scherzo detto dalla crew durante le riprese della prima scena di Saul Goodman in Breaking Bad e ricontestualizza completamente il personaggio ed alcuni eventi della serie madre (i nomi di Lalo e Ignacio, il laboratorio sotterraneo, le varie conoscenze fra personaggi e così via). Ora La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton sta applicando la stessa formula.
L’ossessione di Carlotta in Bridgerton e cosa ci dice sul personaggio
In Bridgerton si nota un aspetto del personaggio della regina Carlotta (interpretata da Golda Rosheuvel) che ci appare come crudele o disturbante. La sovrana consorte infatti continua a chiedere ai medici che incontra a corte se suo marito, Re Giorgio III, sia infine morto. Questa fissazione per la morte del Re può sembrare un capriccio della Carlotta adulta, un insensibile desiderio di liberarsi del compagno malato.
Giorgio III infatti è tristemente ricordato per la malattia mentale che lo colpì negli ultimi anni della sua vita e che ha condizionato il suo regno: nel 1810 infatti suo figlio, il futuro Re Giorgio IV, sarebbe stato nominato Principe Reggente e avrebbe governato al posto di suo padre fino alla morte di quest’ultimo nel 1820. Bridgerton, ambientato nel 1813, sarebbe quindi posteriore sia alla malattia di Giorgio III che alla reggenza del giovane Principe di Galles.
Come La regina Carlotta ricontestualizza questa ossessione
Da buon prequel, La regina Carlotta mira ad espandere la narrazione che sta dietro i personaggi esplorati. I giovani Carlotta e Giorgio (India Amarteifio e Corey Mylchreest) si incontrano e si innamorano, vivendo una storia d’amore intensa all’interno dell’alta società britannica. L’affetto che li unisce è anche la motivazione che sta dietro alla presunta fissazione della Regina Consorte per la morte del sovrano: Carlotta non vuole che Giorgio continui a soffrire.
Il sentimento è tanto doloroso quanto naturale: vorremmo che i nostri cari restino al nostro fianco, ma non vogliamo vederli soffrire. Carlotta è così interessata alla sorte di Giorgio III perché desidera per lui la fine delle sofferenze e dei problemi causati dalla sua malattia mentale che non gli consentiva di mantenere una presa sulla realtà. È così che La regina Carlotta prende un aspetto del personaggio dalla serie madre e ne ricava una bellissima e struggente backstory.