Bianca Balti, il tumore al seno e la paura | FOTO dall’ospedale

Bianca Balti

Bianca Balti ha svolto un’ operazione di mastectomia preventiva per scongiurare il rischio di tumore. Ma di cosa si tratta? Tutti dettagli.

La prevenzione è fondamentale e Bianca Balti questo lo sa bene: per scongiurare il rischio del tumore al seno, che nel suo caso risultava essere ereditario, si è sottoposta a un’operazione delicata e altrettanto importante.

Non è l’unico volto noto del panorama femminile ad aver fatto questa scelta così difficile: anche Angelina Jolie ha scelto in passato di farsi asportare seno e ovaie perché risultata positiva alla mutazione genetica BRCA.

I fan che la seguono giornalmente si chiedono in cosa consista l’operazione e quali saranno le conseguenze nella sua vita. A spiegare tutto entrando nei dettagli è stata proprio lei.

Cos’è la mastectomia preventiva

L’Istituto Superiore di Sanità ha stabilito che questa forma di tumore al seno è la più frequente nella popolazione femminile. proprio per questo, la prevenzione assume un ruolo fondamentale nella vita delle persone. Bianca Balti è un ottimo esempio: infatti, si è sottoposta all’analisi delle mutazioni genetiche BRCA1 e BRCA2. Queste ultime fanno in modo che il DNA non venga riparato correttamente. Spesso sono ereditarie e determinano una predisposizione a sviluppare il tumore più frequentemente rispetto ad altre persone. A spiegare meglio il tutto ci ha pensato la dottoressa Paola Martinoni che, in un’intervista a IoDonna, ha sciolto i dubbi delle lettrici.

Sottoporsi a una mastectomia preventiva è una scelta importante, ma anche delicata e difficile da maturare. È quello che ha fatto Bianca Balti per scongiurare il rischio di tumore. “A stabilire il rischio genetico è un semplice prelievo del sangue. L’iter inizia con una visita genetica – spiega la dottoressa Paola Martinoni – Il genetista analizza l’anamnesi della persona e della famiglia e decide, secondo le linee guida della Regione, se la paziente può sottoporsi al test genetico a carico del Servizio Sanitario Nazionale. L’esame è preceduto da un colloquio con lo psicologo. Se invece, secondo linee guida, l’esame per quella paziente non è mutuabile, la scelta spetta a lei: potrà decidere di non effettuarlo o sottoporsi al test genetico privatamente. Quando è stato introdotto il test in Italia costava circa 3000 euro. Oggi la regione Lombardia, ad esempio, riconosce circa 1300 euro.”

Bianca Balti

L’esperienza di Bianca Balti

Il test a cui è sottoporsi per determinare se si è portatrici di mutazioni genetiche di questo tipo si effettua attraverso un campione di sangue da cui si estrae il DNA. I medici consigliano a chi ha familiarità con i tumori di sottoporsi al test proprio per un fattore di prevenzione che può essere determinante nella vita delle persone. In ogni caso, esistono diverse forme di mutazione genetica e non per tutte è consigliata la mastectomia preventiva come soluzione.

“Ogni donna dovrebbe rivolgersi ad un senologo per avere un iter personalizzato. Se presenta una mutazione genetica o fattori ereditari, è bene che inizi già dai 25 anni a sottoporsi a visita senologica ed ecografia. Quest’ultima è indispensabile, poiché anche la mano del senologo migliore del mondo non può sostituirsi all’ecografo. Occorre poi sottolineare che non bisogna affidarsi solo all’autopalpazione: quando si avverte un nodulo al tatto vuol dire che supera già il centimetro e ci sarà maggiore probabilità di essere sottoposti a chemio.” Questa la spiegazione della Dottoressa Paola Martinoni.

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