La saga de Il padrino: i quattro film classificati dal peggiore al migliore
Il padrino è una delle saghe più importanti ed acclamate del cinema e uno dei migliori capolavori della New Hollywood.
Leggenda narra che un giovane Francis Ford Coppola fosse tornato a casa lamentandosi dopo aver ricevuto l’offerta di adattare il romanzo gangster di Mario Puzo, Il padrino. Coppola voleva fare film d’arte in linea con i giovani colleghi della New Hollywood, e considerava Il padrino un tentativo invece degli studios di realizzare un colossal più vicino allo stile degli anni ’40 e ’50.
Se questo è vero, le cose non andarono proprio come Coppola aveva anticipato. Il regista, che aveva già diretto cinque lungometraggi, finì per creare uno dei maggiori capolavori di quella corrente artistica e del cinema tutto, che fu anche un grandissimo successo economico e al quale seguirono altri due film, Il padrino – Parte II e Il padrino – Parte III. Quest’ultimo fu infine ridistribuito nel 2020 col titolo Il padrino, Epilogo: La morte di Michael Corleone, una rivisitazione del terzo capitolo eseguita sempre da Coppola per dare un finale migliore alla saga. Ma quale è il miglior film de Il padrino?
4. Il padrino – Parte III, 1990
Il capitolo finale della trilogia non si rivelò all’altezza dei suoi due predecessori. Come spesso accade con i grandi franchise – e continua ad accadere – ci fu una discordanza fra lo studio di produzione e la visione artistica del regista. La Paramount desiderava un film di alto impatto, una conclusione spettacolare per la trilogia aperta nel 1972. Coppola invece voleva creare un epilogo, una chiusura meno scintillante e più densa di significato ed emozione.
Il risultato fu dunque un’opera che, sebbene lontana dall’essere un brutto film, viene ritenuta universalmente l’anello più debole della catena. Il ritmo poco convincente, le interpretazioni criticabili – principalmente quella di Sofia Coppola come Mary Corleone – e l’assenza di Robert Duvall nel ruolo di Tom Hagen hanno scalfito la pregevolezza del film. Proprio per rimediare a questi difetti Coppola decide di tornare in sala di montaggio e far uscire Il padrino, Epilogo: La morte di Michael Corleone.
3. Il padrino, Epilogo: La morte di Michael Corleone, 2020
Per l’anniversario del trent’anni dall’uscita de Il padrino – Parte III, Francis Ford Coppola rivisita il film e cerca di renderlo più simile a quella che era la sua visione ai tempi della sua realizzazione. Epilogo taglia, sostituisce e rimescola, dando al film uno spirito diverso, che regge meglio la sua durata di 159 minuti (3 minuti in meno della versione originale e 11 della versione estesa) e mette i riflettori sul dilemma vissuto da Michael, quello della sua solitudine e dei suoi rimorsi.
L’operazione rende “non canonico” Il padrino – Parte III e vuole porsi come la vera conclusione della saga, da guardare a seguito dei primi due film. E trattandosi della visione del regista che ha reso questa saga leggendaria non possiamo far altro che prendere come oro colato le sue parole e goderci Il padrino, Epilogo: La morte di Michael Corleone.
2. Il padrino, 1972
Fare una classifica dei primi due film della saga è un’impresa praticamente impossibile. Entrambi raggiungono le vette del cinema sotto tutti gli aspetti: regia, scrittura, recitazione, fotografia, musiche. Il posizionamento fra secondo e primo posto finirà quindi per variare ogni mese a seconda delle sensazioni del momento.
Il padrino è il film che ha dato vita al mito. In una corrente artistica che voleva portare alla luce la polvere sotto il tappeto degli Stati Uniti, Coppola realizza un gangster movie in cui non v’è traccia di umanità (in senso buono). La violenza è il pane quotidiano di questi individui che non a caso vengono illuminati dall’alto verso il basso, gettando all’oscuro i loro occhi e trasformandoli in demoni senz’anima. Ci ritroviamo a tifare per il boss che non vuole introdurre lo spaccio di stupefacenti negli affari delle famiglie mafiose.
Le interpretazioni sono stellari e Coppola riesce a ridare credibilità a Marlon Brando, che all’epoca viveva un periodo discendente nella sua carriera. La parabola di Michael, che all’inizio è un decorato della Seconda Guerra Mondiale e alla fine sarà il nuovo padrino, non è affatto dipinta come un’ascesa ma come una caduta dell’oscurità, elemento che diventerà centrale nelle opere successive.
1. Il padrino II, 1974
Questo sequel infranse diversi record agli Oscar, che sebbene non siano un indicatore certo del valore di un’opera, posso dare un’idea di come stiamo parlando. Fu il primo sequel a vincere un Oscar, la prima volta che due attori vincevano un Oscar per lo stesso ruolo (Marlon Brando e Robert DeNiro per Vito Corleone) ed è tutt’ora grazie a Il padrino – Parte II che questa saga vanta il record di unica saga a vincere due Oscar per miglior film.
Il padrino – Parte II è la conseguenza del primo film. Michael è diventato boss, ce l’ha fatta, è in cima ai vertici del potere mafioso. Ma in questo film scopriamo ciò che Michael ha ottenuto grazie a quella scalata: il suo impero gli vale solo angherie, il suo matrimonio cade a pezzi e la sua famiglia è ormai inesistente. L’ultimo suo pezzo di umanità sparisce quando Michael fa uccidere suo fratello Fredo ed aggredisce la moglie Kay, inducendola ad andarsene. Il film è una visione obbligatoria dopo Il padrino e punta sull’orgoglio e sui valori criminali che, a lungo andare, non portano nulla di buono.
The Offer: la genesi de Il padrino
L’anno scorso è stata distribuita una miniserie sul servizio streaming Paramount+ chiamata The Offer, in riferimento alla famosa citazione “Gli farò un’offerta che non può rifiutare”. La serie tratta delle vicende che stanno dietro la concezione e creazione de Il padrino ed è un prodotto consigliatissimo per chiunque desideri conoscere di più sul capolavoro o voglia semplicemente del materiale inedito che tratti di quel mondo.