Al Teatro Bellini di Napoli è in scena fino al 23 aprile Promenade de santé di Nicolas Bedos con Filippo Timi e Lucia Mascino per la regia di Giuseppe Piccioni.
Siamo di fronte a una storia d’amore, un po’ drammatica e un po’ grottesca ma molto romantica tra due persone internate in una clinica psichiatrica. Lui è un narcisista erotomane e lei una ninfomane con crisi di identità eppure i due si amano e continueranno a farlo malgrado le loro nevrosi.
Poco alla volta scopriamo qualcosa in più di ciascuno dei due, cosa fanno, come vivono, se hanno qualcuno o no fuori della clinica, ma nulla di tutto ciò che accade nella loro vita è importante quanto le emozioni che vivono dentro quel mondo isolato nel quale condividono le loro frustrazioni.
Ma sono proprio queste frustrazioni, le reciproche nevrosi e idiosincrasie a mettersi in mezzo nel loro rapporto e così la loro storia procede in un continuo tira e molla finché non si arriva al momento culminante della storia, dove noi spettatori scorgiamo un dettaglio al quale non avevamo fatto caso.
Diversi aspetti di questa storia diretta da Piccioni ricordano Follia di Patrick McGrath il cui romanzo racconta proprio una drammatica storia d’amore tra un uomo, malato di mente e una donna, in apparenza sana, solo che in questo caso la voce narrante è lo psichiatra che li tiene in cura mentre in Promenade de santé tutto si svolge in un dialogo, ora calmo ora serrato, tra i due protagonisti che analizzano i loro sentimenti e allo stesso tempo si confessano. Viene naturale domandarsi dove andranno a finire.
Giuseppe Piccioni viene dal cinema e in effetti questo dettaglio si riconosce in scena, come se il regista si fosse portato dietro un po’ di cinema e lo vediamo con la presenza di uno schermo che ci mostra alcune scene della storia che mandano avanti la narrazione. Sarebbe stato bello e preferibile vedere quelle stesse scene recitate live davanti ai nostri occhi. In questo caso non è stata apprezzata la contaminazione tra i due generi e sarebbe stato preferibile vedere tutto teatro. Si intende, però che il senso delle scene proiettate sullo schermo è quello di rappresentare livelli temporali e mondi diversi.
Promenade de santé nella sua semplicità (due panche e due persone che parlano) ci ricorda una cosa importante e cioè che siamo tutti folli a questo mondo e lo siamo ancora di più quando si tratta di gestire l’amore. Perché l’amore è come una patologia che colpisce quando meno te lo aspetti e anche nei posti più insensati.
Gli amanti dell’amore e i romantici che vedono potenziali storie d’amore anche in contesti meno scontati resteranno profondamente colpiti da questo spettacolo in cui cinema e teatro si incontrano per narrare dei sentimenti profondi. È ovvio che la follia è un pretesto narrativo per descrivere intere la frammentazione del mondo contemporaneo e delle stesse persone che lo abitano.
Orari spettacoli: feriali h. 20:45, mercoledì h. 17:30, sabato riposo, domenica h. 18:00
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