The Mandalorian 3, finalmente siamo entrati nel vivo della storia | Recensione episodio 7
Non c’è che dire, il capitolo 23 di The Mandalorian è in assoluto il migliore della terza stagione, se non dell’intera serie.
Con questo episodio la terza stagione di The Mandaloria ha fatto davvero quello che ci aspettava da una serie di questa caratura, non mancano le forti emozioni, l’azione è sempre ben bilanciata e mantiene un buon ritmo, finalmente i personaggi raggiungono un livello emotivo interessante e la tensione resta alta fin dai primi minuti.
Sin da subito promette bene, inizia con Elia Kane che si aggira furtiva per i vicoli di una luminosa Coruscant per poter incontrare Moff Gideon attraverso un droide sonda imperiale, un incipit che ci catapulta subito nella storia e ci fa assaporare quella piacevole nostalgia alla Star Wars. Subito dopo la grande emozione di vedere nuovamente Giancarlo Esposito nei panni di Gideon lo ritroviamo in carne e ossa al Consiglio delle Ombre impegnato in un dialogo cospiratorio sensazionale e ricco di ambientazioni per il futuro che verrà.
Abbiamo il grande ritorno del Capitano Pellaeo e conferma che vedremo presto il Grand’Ammiraglio Thrawn, una notizia non proprio spoiler perché l’anticipazione era appena arrivata grazie al trailer di Ahsoka, questo personaggio si può definire uno dei cattivi più complessi di tutta la saga, inoltre è interessante vedere come le trame stiano convogliando tutte verso un’unica direzione, in questo caso la serie Ahsoka, per poi arrivare al gran finale con il film. L’attesa per la versione live-action de L’Erede dell’Impero diventa sempre più coinvolgente.
Come se non bastasse, in questa scena compare anche Brendol Hux, una bella parentesi nella Trilogia dei Sequel, interpretato da Brian Gleeson, il fratello dell’attore protagonista di General Hux, Domhnall Gleeson, ma il collegamento che più di tutti risulta grandioso è quello relativo al “Progetto Negromante”, un riferimento agli esperimenti imperiali per riportare in vita l’Imperatore Palpatine, adesso sappiamo come The Mandalorian colmerà il divario tra le trilogie.
Cosa succede in questo episodio
Al di là di questo appena detto, le informazioni più rilevanti rivelate nell’incontro clandestino a proposito della serie sono che l’Impero è nascosto nelle vesti di sparuti “signori della guerra disorganizzati” mentre Gideon persuade gli alleati a concedergli delle risorse, ovvero le Guardie Pretoriane che gli servono per impedire ai mandaloriani di riprendersi la loro terra natia.
Gideon ha intelletto e molta influenza e rivedere Giancarlo Esposito sullo schermo è un vero piacere, soprattutto perché da prova di essere decisamente il più cattivo della stanza. Ci spostiamo poi da tutt’altra parte e ritroviamo i Nite Owls e i Children of the Watch, durante uno spiacevole stallo su Nevarro. L’incrociatore con il simbolo mandaloriano dipinto sul ventre è davvero incombente e maestoso, rimanda subito all’iconografica immagine di Star Wars, di sottofondo sentiamo anche i tamburi vibrare come a avvertirci di tensioni tra le tribù.
Questi attriti non vengono mai esposti verbalmente, ma nonostante questo sentiamo stridere forte l’attrito tra le due fazioni dalle azioni, questo lascia indietro le questioni filosofiche e ci riporta alla questione principale, ovvero l’esplorazione di Mandalore. Prima della partenza, Din e Grogu si recano da Greef Karga che gli riconsegna una versione aggiornata da Anzellan di IG-12, forse ci si aspettava un ritorno diverso, ma questa nuova versione non intacca le sue gesta eroiche rimaste nella prima stagione, dandogli una nuova avventura da affrontare.
Finalmente Grogu parla, sì e no…
Questa trama ha una quantità davvero impegnativa di snodi e sviluppi, ma tra questi uno in particolare risulta importante quanto delizioso, la gag di Din e Grogu con i pulsanti ‘sì’ e ‘no’ installati su IG-12, inoltre la partecipazione di Grogu nelle scene di battaglia aumenta la posta in gioco e la sensazione di urgenza. Una scena davvero emozionante riguarda proprio l’arrivo su Mandalore quando viene aperto il portellone sottostante i piedi dei Mandaloriani e Paz osserva la terra a migliaia di metri più in basso ed è così credibile da far venire il panico. Un altro plauso agli artisti che lavorano dietro la serie.
Ci sono dei momenti davvero forti, il primo quando gli esploratori trovano i sopravvissuti del Nite Owl e a seguire quando Bo-Katan confessa la verità sulla resa a Gideon prima della Purga nella speranza di salvare gli altri, inoltre il fatto che Din si mostri così devoto a seguire Bo come leadr ci permette di avere una vera co-protagonista di tutto rispetto per cui fare il tifo.
Momenti importanti e azione stellare
l combattimento tra Paz e Axe Woves sull’astronave è poco divertente, ma l’intervento di Grogu costituisce una bella occasione per coinvolgerlo nella vicenda, proprio grazie al fatto di poter comandare IG-12 riesce a dare un maggiore apporto nei conflitti, con quella sua aggiunta di empatia che Din confessa essere totalmente innata, in ogni caso derivata dal breve ma intenso periodo passato con i Jedi.
La resa dei conti tra i Mandaloriani e i Dark Troopers corazzati con Beskar all’interno della Grande Fucina rappresenta un degno avvenimento di spicco per quello che finora si è rivelato essere un eccellente episodio. Dal violento fuoco incrociato, fino alla sparatoria senza tregua nei corridoi, fino al ruggito di Maff che dice, “Mandalore continuerà a vivere in me” risulta totalmente e magnificamente spregevole.
Moff Gideon sta sottomettendo i Mandaloriani
Il momento è drammatico, Gideon tiene i mandaloriani in una stretta mortale, tra lui e Bo-Katan la tensione si fa sempre più pressante e sicuramente esploderà nel corso della storia, il perico per loro è davvero altissimo, lo stesso Din viene catturato, una situazione di stallo che ci porta con un ritmo sfrenato al finale di stagione. La chiusura non ha eguali, l’ultimo atto di coraggio di Paz Vizsla suona brutale e poetico allo stesso tempo, non ha mai abbandonato la Via e il suo onore lo ha portato a sacrificarsi in battaglia, su un terreno sacro per i Mandaloriani, per salvare gli altri sconfiggendo da solo un intero esercito di Jumptrooper imperiali.
La sua uscita di scena è epica, sconfitto da tre inquietanti Guardie Pretoriane perfettamente coordinate per uccidere brutalmente con quella terribile eleganza che hanno sempre i più perfidi di Star Wars. Questa chiusa è stata la ciliegina sulla torta di un episodio da premiare, adesso ci prepariamo alla fine della corsa, sperando che il livello resti questo.