Diego Abatantuono: “Ho perso tutto”, una fine terribile | Situazione disperata
Periodo terribile per Diego Abatantuono, che in un momento difficile della sua vita è stato sul punto di abbandonare tutto.
Diego Abatantuono è uno degli attori e comici più amati d’Italia. Nella sua carriera ha ottenuto molti riconoscimenti importanti, come tre Nastri d’argento e un David di Donatello. Nato a Milano con padre originario di Vieste e madre di Como, il suo amico d’infanzia è stato l’attore Ugo Conti. I suoi zii erano i proprietari del Derby Club, un locale di Milano che ospitava spettacoli di cabaret.
Qui lavorava anche sua madre, e l’attore ha cominciato proprio tra quelle mura la sua carriera, prima come tecnico delle luci e poi è diventato un vero e proprio personaggio comico: Abatantuono cominciò a interpretare il ruolo di un immigrato meridionale a Milano. Insieme a Giorgio Porcaro, Massimo Boldi, Mauro Di Francesco, Giorgio Faletti, Ernst Thole, Enzo Jannacci e Beppe Viola ha formato il Gruppo Repellente, che si farà conoscere con alcuni spettacoli.
Alla fine degli anni ’70 il comico è sbarcato anche al cinema, ambiente dove è stato notato dal regista Romolo Guerrieri. Da quel momento ha iniziato a partecipare a diverse commedie, tra le quali anche Fantozzi contro tutti. La consacrazione vera e propria è arrivata con Eccezzziunale..veramente di Carlo Vanzina.
Una vita di successi
Dopo il film del 1982, Abatantuono ha definitivamente conquistato gli italiani. Da quel momento il comico e attore ha collezionato successi su successi, e interpretato ruoli anche in film drammatici come Io non ho paura del 2003. I suoi ruoli prediletti rimangono comunque quelli nei film comici o nelle commedie. Non tutti sanno che il programma comico Colorado Cafè andato in onda su Italia 1 è di sua ideazione, e ne ha condotto le prime due edizioni.
Il comico ha sempre la battuta pronta, ma in passato ha dovuto affrontare alcune difficoltà. In diverse occasioni ha parlato, a tal proposito, delle sue origini, spiegando che “A quei tempi non c’era razzismo, c’era posto per tutti. Dire terrone non era un insulto, c’era voglia di capire la gente che arrivava dal sud”.
Il dramma di Diego Abatantuono
In un’intervista di qualche anno fa rilasciata a Il corriere della sera, Diego Abatantuono aveva raccontato di un periodo di estrema difficoltà in cui si era ritrovato proprio agli inizi della sua carriera. Erano gli anni ’80, aveva cominciato a guadagnare bene, ma per alcune scelte sbagliate si ritrovò sul lastrico e con la carriera a rischio.
“Ho perso tutto. Un manager serio, dopo aver raccolto per la prima volta 7 miliardi di dollari, mi direbbe non muoverti per un anno. Invece sono stato spremuto, il terrunciello si esaurì, il mio manager ha fatto sparire i soldi stanziati per le tasse. Per pagare i buffi, ho dovuto farlo notte dopo notte”. Fortunatamente poi le cose si sono concluse per il meglio.