Better Call Saul: inizialmente Chuck non doveva essere l’antagonista | Cos’è successo
Better Call Saul ha creato una delle relazioni fraterne più belle e complicate delle serie TV, ma inizialmente non doveva essere così.
Better Call Saul si è scrollato di dosso la pressione di essere il prequel-sequel di una delle serie più amate di sempre in poco tempo. Ha fatto anche di più: si è discostato dall’essere solo il “prequel di Breaking Bad“, diventando una serie amata e apprezzata così com’è e arrivando a superare l’opera madre agli occhi di tanti spettatori. Uno dei tanti punti forti di Better Call Saul è stata l’ambigua moralità dei suoi personaggi, e fra questi risulta senz’altro Chuck McGill, il fratello maggiore di Jimmy.
Interpretato da Michael McKean, Chuck è la figura antagonista della prima metà della serie. Non corrisponde appieno ad un antagonista però – dicevamo, moralità grigie piuttosto che polarizzate – e mantiene un rapporto di amore-odio con Jimmy che risale a ben prima dell’inizio dello show. Nel bel mezzo dello scontro con Chuck, nella terza stagione, Jimmy lo umilia in tribunale e con un sotterfugio gli fa revocare la sua assicurazione di responsabilità civile, portandolo alla depressione e infine al suicidio.
Le cose avrebbero dovuto essere però molto diverse. Cosa è successo?
Il piano originale per Chuck
Secondo le intenzioni originali degli sceneggiatori, Chuck avrebbe dovuto essere un personaggio positivo che aiutava Jimmy a tirare fuori il meglio in sé. Rhea Seahorn, interprete di Kim Wexler, ha detto così: Michael McKean l’ha interpretato con tale dignità, complessità e sottotesto che gli scrittori hanno pensato: ‘Sarebbe un antagonista formidabile’ “. È così che abbiamo ottenuto il Chuck capace di tirare Jimmy fuori di prigione e trovargli un lavoro, ma anche di impedire la sua assunzione come avvocato.
Le vicende fra Jimmy e Chuck hanno avuto un peso enorme sul resto della serie. La riabilitazione di Jimmy come avvocato viene ostacolata dai suoi sentimenti irrisolti riguardo la morte di Chuck, e scopriamo che il nostro protagonista serberà dei rimpianti sul rapporto col fratello per anni, arrivando a pensare a lui sia quando è sperduto nel deserto con Mike, sia quando è rinchiuso con Walter nel nascondiglio di Ed Galbraith.
Questi rimpianti verranno fuori nel finale di serie durante la testimonianza di Jimmy. Lì, spogliandosi finalmente della maschera di Saul Goodman, Jimmy confessa la consapevole e volenterosa parte presa nella costruzione dell’impero di Walter White, poi scambia uno sguardo con Kim. Lei non è ancora soddisfatta, sa che Jimmy ancora non è davvero sincero. Così Jimmy confessa anche il ruolo delle sue azioni in merito al suicidio di Chuck.
Cosa sarebbe cambiato se fosse stato mantenuto l’intento originale?
Difficile pensare ad un Better Call Saul senza episodi come “Pimento” o “Chicanery”, ad una serie in cui Chuck è sempre nell’angolo di Jimmy e, forse, riesce a farlo redimere a seguito della morte di Walter. Questo ruolo è stato d’altronde adempito da Kim, mentre al povero Howard è spettata la parte della vittima innocente che causa la rottura fra Jimmy e Kim. Forse Chuck sarebbe stato nei panni di uno di loro due, o la storia sarebbe cambiata talmente tanto da non potercela immaginare.