Il film cristiano ha un chiaro intento in mente, ma rielabora la storia dei personaggi per ripulirne l’immagine.
Jesus Revolution potrebbe sembrare un “what if” per quanto la sua storia sia bizzarra, ma parte in realtà da basi storiche vere. Nel trambusto socio-culturale che si scatenò fra gli anni Sessanta e Settanta infatti nacque anche uno strano legame tra i rivoluzionari hippie e la cristianità tradizionale. Fu un sodalizio improvviso e di grande appeal per i giovani di quegli anni, ma celava delle contraddizioni e coni d’ombra.
Il film indipendente di Jon Erwin è il racconto di questo Jesus Movement e dei suoi protagonisti. Erwin, assieme al fratello Andrew, sono due registi che lavorano nel campo della cinematografia cristiana ed hanno deciso questa volta di tornare indietro negli anni e riportare alla memoria collettiva nomi come Lonnie Frisbee e Greg Laurie. Ma cosa era davvero il Jesus Movement?
Il Jesus Movement unì due mondi che anche con il senno di poi appaiono davvero troppo distanti. Le nuove generazioni in quegli anni si stavano distaccando dallo status quo delle loro famiglie, un mondo fatto di rigore, lavoro e religione. Ciononostante condividevano con quest’ultima una caratteristica fondamentale del loro stile di vita: il pacifismo. Negli anni della Guerra fredda infatti questa era una delle prese di posizione più ferree del movimento hippie, ed è al contempo un credo da sempre professato dal cristianesimo.
Il tutto iniziò quando il pastore Chuck Smith invitò alcuni hippie nella sua chiesa per far lievitare il numero di fedeli, finendo per legare con loro e creare delle comunità perdurate fino ad oggi (come la Calvary Chapel dello stesso Smith). Il leader degli hippie e auto-professato profeta era invece Lonnie Frisbee, guida spirituale per molti altri pastori come Greg Laurie; entrambi sono al centro della narrazione di Jesus Revolution.
Jesus Revolution non è un documentario e non ha dunque alcuna responsabilità verso le verità storiche delle vicende e dei personaggi rappresentati. Ci sono infatti alcuni elementi controversi che Erwin ha deciso di non includere nel film (per una ragione specifica, ma ci arriveremo a breve). Questi riguardano sia Smith che Frisbee, i due pilastri centrali della vicenda.
Frisbee in particolare, a metà fra la rivoluzione giovanile ed il conservatorismo religioso, fu una figura molto contraddittoria. Egli intratteneva spesso rapporti sessuali con altri uomini ma definì l’omosessualità un peccato agli occhi di Dio, condannava le droghe ma ne faceva uso lui stesso; fu infine espulso dalle comunità che aveva costruito per via della sua sessualità e morì di AIDS nel 1993.
Chuck Smith fu altrettanto controverso per via della sua piena e feroce avversione verso l’omosessualità e l’aborto, arrivando a definire l’attentato alle Torri Gemelle un segno dell’ira divina per la legalizzazione dell’interruzione di gravidanza. Smith predisse che il mondo sarebbe finito nel 1981, finendo per perdere svariati seguaci quando la profezia si rivelò errata.
Questo filtro messo in atto da Erwin ed il co-sceneggiatore Jon Gunn non serve (solo) a edulcorare il ricordo di queste figure, bensì a pulire la religione agli occhi dei giovani e renderla più attraente. Oggi come allora infatti le nuove generazioni sono distaccate dal credo cristiano, e il Jesus Movement fu invece un’opportunità di avvicinamento tra giovani e adulti.
Andrew Erwin ha definito così il suo scopo e quello di Jon nel fare film: “Il nostro obiettivo è quello di raggiungere e coinvolgere le generazioni al di fuori delle mura della chiesa, e che dalla chiesa si stanno allontanando”. Jesus Revolution è quindi una glorificazione della cristianità che però rielabora e abbellisce forse troppo la vera storia del Jesus Movement.
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