The Last of Us presenta un tipo di nemico che ricorda i classici zombi, ma non lo è. Perché la distinzione è importante?
Lo scenario presentato da The Last of Us è qualcosa di già visitato in passato, sia dalla televisione che dai videogiochi. L’idea di essere cadaverico ambulante chiamato “zombi” ce la portiamo dietro fin da quando Romero non girò La notte dei morti viventi nel 1968, film che diede il via al fenomeno, anche se a quei tempi il termine zombi ancora non era stato usato, a favore invece di living dead e flesh eater.
Di lì in poi lo zombi è stato protagonista o contorno di migliaia di storie. La fascinazione più grande di questa creatura è l’orrore che provocano la sua natura e i suoi comportamenti, ma è stato usato dagli autori migliori non solo come fonte di spavento, ma come elemento utile a presentare i comportamenti umani di fronte ad una mostruosità così estrema.
The Last of Us, sebbene ripudi il nome zombi nel franchise, attinge da questa ultima sfera. Gli infetti non sono i protagonisti ma compongono il contesto nel quale si muovono i veri protagonisti, Joel ed Ellie. Il loro rapporto è al centro di tutto e lo zombi deve restarne fuori. Ecco i motivi per cui gli infetti di The Last of Us non vanno chiamati zombi.
Lo zombi, anche dal folklore hawaiiano da cui la parola è tratta, è un cadavere rianimato e privato di volontà. La spiegazione a questo fenomeno non sempre è approfondita, ma la base di partenza è sempre la stessa. In The Last of Us invece, gli infetti sono persone ancora in vita contaminate da un parassita, il Cordyceps fungi, un fungo appunto il cui scopo è diffondersi e riprodursi.
L’ispirazione iniziale è stata un documentario che mostrava una formica infetta da Cordyceps, e nonostante lo sviluppo ha attinto anche a opere molto famose come The Walking Dead e Io sono leggenda, il funzionamento delle creature rimane diverso. Il parassita funziona anche da mente-alveare entro una certa distanza, permettendo agli infetti di convergere sui sopravvissuti.
Il motivo principale per cui gli infetti non vengono mai chiamati zombi (sul set della serie la parola zombi è stata bandita per allontanare qualsiasi associazione) è che gli zombi sono ormai sempre più un protagonisti. Quando un prodotto è uno zombie show gli spettatori vogliono gli zombi, mentre The Last of Us vuole far concentrare l’attenzione e l’empatia su Joel, Ellie e gli altri personaggi.
L’adattamento della HBO di The Last of Us amplia il mondo visto nel videogioco ed introduce nuovi personaggi e dettagli, ma fa tutto al servizio del nucleo narrativo. Il settimo episodio in italiano e l’ottavo episodio in lingua originale sottotitolato (a seguire) verranno trasmessi su Sky Atlantic il 6 marzo.
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