Se cercate una serie sull’amicizia che non sia “Friends”, questa lista fa al caso vostro.
“Friends” è stata ed è ancora considerata la serie emblema dell’amicizia. Un successo smisurato per le vicende di sei coinquilini che presto diventano una famiglia, e in cui ogni comitiva vuole rivedersi. Ma ammettiamolo, “Friends” non è per tutti. Forse lo trovate stucchevole, forse lo trovate troppo lungo, forse non sopportate Ross. Non disperate, le alternative ci sono.
Ecco quindi sette serie comedy con gruppi di amici che danno del filo da torcere a quello di “Friends”.
Diretto concorrente di “Friends”, questa sitcom del ’98 è decisamente più sfacciata. Grace (Debra Messing), imbranata e sensibile, e Will (Eric McCormack), avvocato di successo ma sfortunato in amore, sono migliori amici che decidono di convivere, e ben presto il loro appartamento diventa palcoscenico di vicende esilaranti e al limite dell’assurdo.Indimenticabili le avventure dell’egocentrica Karen (Megan Mullally) e dell’esuberante Jack (Sean Hayes), le vere stelle della serie.
Nel 2017 la NBC ne ha prodotto un revival, portando così a 11 il numero delle stagioni, che ha saputo sostenere pienamente l’eredità della serie originale. “Will & Grace” è stato inoltre uno dei primi prodotti a portare sul piccolo schermo e a normalizzare in televisione la tematica dell’omosessualità, con personaggi che si raccontano con libertà e senza stereotipi.
Una scelta classica, ma “How I Met Your Mother” può essere considerata a tutti gli effetti la “Friends” dei millennial. L’ambientazione e i riferimenti culturali più vicini attraggono i più giovani, che si rivedono nelle vicende dei protagonisti. Uno dei punti forti sono le gag ricorrenti, che diventano quasi delle inside joke tra i personaggi e lo spettatore, che in questo modo si sente parte del gruppo.
Colloqui di lavoro, convivenza, il primo matrimonio della comitiva, la paura di dover crescere e la lenta realizzazione che, forse, non significa per forza diventare grigi e noiosi. “How I Met Your Mother” ci dimostra che i trent’anni non sono poi così diversi dai venti.
Questa serie un legame diretto con “Friends” ce l’ha: la protagonista, infatti, è Courtney Cox, ovvero Monica, che qui interpreta Jules, un’agente immobiliare alla soglia dei quarant’anni che cerca di affrontare la vita da single.
Non fatevi ingannare dal titolo, dalla premessa, e nemmeno dai primi tre o quattro episodi: ben presto “Cougar Town” smette di essere una cacofonia di crisi di mezza età e donne insicure, e diventa il racconto di un gruppo di amici che, nonostante l’età, si comportano ancora come ragazzini, e ci fanno ben sperare. Perché i membri della “banda del cul-de-sac” giocano ancora a nascondino, temono i colloqui di lavoro, inventano giochi nuovi e comprensibili solo a chi è parte del gruppo, e sono una vera e propria famiglia di amici.
Questa è una di quella serie di cui non ci si stanca mai. Ambientata in un college assurdamente mediocre, i protagonisti sono un gruppo tanto variegato quanto improbabile, a partire dall’avvocato quasi senza cuore Jeff (Joel McHale), fino al rettore stesso del college, il preside Pelton (Jim Rush), che in poco tempo diventa uno dei punti forti della serie. Le situazioni surreali in cui sono coinvolti i personaggi fanno quasi desiderare di poter frequentare il Greendale Community College.
Battaglie di cuscini narrate come vere e proprie guerre civili, scontri di paintball con ambientazioni apocalittiche o intergalattiche, e una delle migliori amicizie della tv, quella tra Abed (Danny Pudi) e Troy (Donald Glover, alias il rapper Childish Gambino), rendono questa serie un immediato classico.
Questa è una proposta decisamente alternativa, perché i protagonisti della serie sono tutte persone orrende. Partendo da un pilot girato con una semplice videocamera dagli amici Rob McElhenney, Glenn Howerton e Charlie Day, che nella serie interpretano l’instabile Mac, il vanitoso Dennis e il viscido Charlie, la seconda stagione ha visto addirittura l’appoggio di Danny De Vito, entrato a far parte del cast nel ruolo di Frank, padre di Dennis e Dee (Kaitlin Olson).
I personaggi, narcisisti e sociopatici, cercano costantemente di ostacolarsi gli uni con gli altri, e passano il tempo a bere, a litigare e a tramare per raggiungere i propri scopi a discapito degli altri. È attualmente la serie comedy americana più longeva della storia, con all’attivo 15 stagioni e un contratto di rinnovo per altre quattro.
Questo piccolo gioiello ha visto la luce grazie a Netflix e grazie al nuovo successo di una delle interpreti, Nicola Coughlan, la Penelope Featherington di “Bridgerton”. La serie è ambientata in Irlanda nella seconda metà degli anni ’90; un periodo difficile per il paese che, ancora dilaniato dal conflitto tra cattolici e protestanti, cerca una nuova convivenza tra fazioni per raggiungere la pace.
Tra dialoghi brillanti e situazioni che richiamano uno stile comedy nostalgicamente anni ’90, le ragazze protagoniste affrontano l’adolescenza in una città presidiata dai soldati, in un momento storico estremamente fragile, ma con una leggerezza confortante.
Poco conosciuta in Italia, questa serie racconta le vicende di un gruppo di adolescenti negli anni ’70. Andata in onda per la prima volta nel 1998, ha lanciato le carriere dei suoi protagonisti, nonché la storia d’amore tra Ashton Kutcher e Mila Kunis, che si sono incontrati per la prima volta sul set della serie. Il punto forte è proprio l’affiatamento del cast, che annovera, oltre Kutcher e Kunis, Topher Grace (“Spider-Man 3”) e Laura Prepon (“Orange Is The New Black”). Le battute sono irresistibili, le risate sono genuine: guardare “That ‘70s Show” è proprio come guardar crescere un gruppo di amici.
Recentemente Netflix ha prodotto un sequel, “That ‘90s Show”, ambientato negli anni ’90 e incentrato sui figli dei personaggi che conosciamo: non mancheranno camei e richiami alla serie originale.
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