Eddie Munson è diventato un fan-favorite nel corso della quarta stagione, ma la sua morte significa guai per la prossima.
Stranger Things ha uno strano trend, diventato sempre più forte e ben costruito nel corso degli anni, e che riguarda un aspetto a volte difficile da gestire nei prodotti seriali: le morti. La serie dei Duffer Brothers ha cambiato approccio alle morti dei personaggi più volte, riuscendo però ad offrire sempre uno spettacolo degno di essere visto e goduto.
Nella quarta stagione il personaggio sacrificale è stato Eddie, volto nuovo ad Hawkins e vero geek: infatti Eddie è appassionato di Dungeons & Dragons e di musica rock, ed è egli stesso un chitarrista. La sua morte è stata una delle più amare di Stranger Things, visivamente spettacolare ma emotivamente dura da digerire. Questa ha però scavato ancor più a fondo in un trend che ci fa domandare come verrà gestita la quinta e ultima stagione.
Fin dalla prima stagione le morti sono state predominio dei personaggi secondari, che venivano sapientemente presentati al pubblico per empatizzare con loro e che poi subivano una fine terribile. Nella prima stagione è toccato a Barb, catturata e uccisa senza troppe cerimonie dal Demogorgone in una delle sue prime apparizioni.
La seconda stagione ha alzato di molto l’asticella, facendoci affezionare a Bob, un uomo onesto e dal cuore d’oro interpretato con calore da Sean Astin. Bob muore a pochi passi dalla salvezza per mani dei Democani, dando però opportunità ai suoi amici di mettersi in salvo e diventando l’eroe che sognava di essere.
La grande morte della terza stagione attinge alla stagione precedente e fa imbarcare l’antagonista Billy in un percorso di redenzione che terminerà col suo sacrificio. Niente di tutto questo aveva preparato gli spettatori alla morte di Eddie Munson e al suo atto di eroismo estremo.
Questa strategia usata dai Duffer Brothers per raggiungere il climax drammatico di stagione in stagione potrebbe non funzionare nella quinta ed ultima. Questa avrà il compito di chiudere la narrazione di Stranger Things e risolvere tutti i punti rimasti in sospeso. Potrebbe non esserci tempo per introdurre un nuovo personaggio secondario e dedicare tempo affinché il pubblico gli si affezioni.
Inoltre, questa tattica non basterebbe. Considerando che si tratta dell’ultima stagione, i fan si aspettano senz’altro uno scontro oltre ogni immaginazione e la perdita di uno o più personaggi principali. Se Stranger Things si risolvesse con la morte di un personaggio secondario appena introdotto potrebbe sembrare una storia troppo protettiva nei confronti dei suoi protagonisti.
Quel che è certo è che i Duffer Brothers hanno accudito la serie come un figlio e hanno dimostrato di saperla gestire al meglio. Si tratta di una narrazione nata e cresciuta in mano loro, e questa è la nozione che ispira più fiducia in attesa dell’ultima stagione.
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