Tulsa King: prima serie tv con Sylvester Stallone, come gangster è una bomba! | Recensione
Per la prima volta vediamo il mitico attore di Rocky girare in una serie televisiva e nei panni di un mafioso italiano. Epicità pura.
Tulsa King è una serie televisiva uscita sulla piattaforma streaming on demand Paramount+ il 13 novembre scorso negli Stati Uniti d’America e il 25 dicembre in Italia. La serie tv è composta da nove episodi della durata di 35 minuti circa.
Dopo 25 anni di galera, il mafioso newyorkese, di origini italiane, è finalmente libero. Si tratta di Dwight Manfredi, detto Il Generale (Sylvester Stallone, noto attore per saghe cinematografiche come Rocky e Rambo). Non appena esce di prigione, Dwight ritorna a New York dalla sua famiglia mafiosa, ma adesso le cose sono cambiate.
Manfredi, infatti, scopre che adesso al comando ci sono soltanto le nuove leve, incompetenti e troppo infantili, e il suo vecchio capo, Pete Invernizzi, ha deciso di rilegarlo in una cittadina sperduta dell’Oklahoma, ovvero Tulsa. Risentito della scelta del boss, Dwight è però costretto a seguire gli ordini e a trasferirsi dai grattacieli newyorkesi alla piccola e polverosa città di Tulsa.
Un bosso mafioso esiliato nel Midwest statunitense
Non appena mette piede a Tulsa, Il Generale capisce che ci sarà molto lavoro da fare per iniziare i suoi giri di contatti e crearsi la sua nuova cerchia. Tyler, un comune tassista, lo accompagna in un motel scadente, senza sapere che da qual momento in poi la sua vita sarebbe cambiata del tutto.
Infatti, Dwight sceglierà proprio Tyler come primo membro della sua nuova gang, per poi aggiungerci un venditore di marijuana legalizzato, un barista cowboy e dei nativi americani. Quando riesce a mettere le mani un po’ dappertutto e crearsi il suo giro di guadagni, Manfredi si ritrova a scontrarsi contro una banda di motociclisti territoriali, i Black Mcadam.
La resa dei conti e il legame con l’FBI
I Black Mcadam, motociclisti capitanati da Caolan Waltrip (Ritchie Coster, noto attore per film come Blackhat e By The Gun), non sopportano il fatto che un estraneo ruba loro il territorio, mette a soqquadro il loro commercio e i loro affari. Così, tra le due gang inizia una faida che vedrà come vincitori Manfredi e la sua squadra.
Dwight, oltre al lavoro, ha anche una brevissima ma complicata storia con Stacy Beale, un’agente dell’FBI. Questa relazione porterà Manfredi a fare delle scelte difficili, mettendo in pericolo la donna e la sua carriera. Alla fine, riuscirà a farla franca oppure Il Generale subirà un voltafaccia inaspettato?
Sylvester Stallone mai visto così in forma e in una serie tv
Per il noto attore di Hollywood è la prima esperienza in una serie tv. Tulsa King è una crime drama serie e Stallone spicca in tutte e nove le puntate. Sylvester è noto per ruoli aggressivi, combattivi, energici e di spicco e il ruolo di mafioso gli dona parecchio. Sebbene, all’epoca, l’attore fosse stato escluso per il ruolo ne Il Padrino, in questo caso hanno fatto un ottimo affare ad assoldare Sylvester.
Taylor Sheridan, il regista della serie, ha deciso di mettere in mezzo un mafioso vecchio stile in un mondo totalmente diverso da come lo ricordava lui. Sheridan ha creato una storia fatta di parallelismi ed opposti: New York-Tulsa, ieri-oggi, soldi-carte di credito. Il tutto decorato con una velata ironia dettata da Sylvester Stallone e il suo modo di reagire agli imprevisti.
Relazioni paterne
Oltre alle guerriglie, ai soldi e agli affari, in Tulsa King si analizza anche il rapporto padre-figlio/a. Ad esempio, l’autista di Manfredi, Tyler, è un giovane uomo che vive ancora con la famiglia e suo padre sente che c’è qualcosa che non va in quello che fa. Il padre lo vorrebbe proteggere, ma, a suo malgrado, il figlio ha già deciso che cosa fare.
Invece, Dwight ha problemi con sua figlia Tina, che è cresciuta sapendo il lavoro del padre che lo ha portato 25 anni lontano da lei, in carcere. Manfredi tenta in tutti i modi di riappacificarsi con lei e pian piano ci sta anche riuscendo. Sebbene il rapporto non potrà mai essere di tipo ordinario. Una serie tv da vedere e un Sylvester Stallone mai visto così.